Gaetano Augello -conosciuto a Canicattì e nell’hinterland come il preside – è lo studioso di storia patria canicattinese più diligente e colto.
Dopo l’ampio percorso di approfondimento e (anche) di successo del suo primo libro dal titolo Canicattì in 138 pillole, adesso c’è la continuazione ideale di quel percorso grazie al nuovo libro Caleidoscopio Canicattinese che esce a distanza di 5 anni dal primo.
Stavolta si tratta di 368 note che riguardano avvenimenti importanti o semplicemente curiosi, personaggi illustri e uomini della strada, luoghi dimenticati ma degni di essere ricordati, cose di ieri che oggi non esistono più ma che ieri avevano una leggendaria consistenza…
Ecco, questo è Caleidoscopio Canicattinese. E sicuramente ammalierà i lettori: forse più del primo, che pure ha avuto ed ha una sua forza molto attrattiva e assai rinomata.
Ma non sono soltanto i fatti, i luoghi e i personaggi a rendere seducente il nuovo libro. E’ soprattutto la forza dello stile, del linguaggio dello studioso di storia patria, della forma che sostanzia le note scritte.
Stasera si parlerà di tutto ciò, dunque, al Centro Culturale San Domenico di Canicattì, con la presenza dell’autore.
Ci saranno il sindaco Vincenzo Corbo e l’assessore comunale Gioachino Asti; ci sarà il presidente dell’associazione culturale Athena, Giovanni Salvaggio. E coordinerà i lavori lo scrittore Federico Li Calzi. Mentre Giovanni Tesè, saggista e docente emerito, curerà la presentazione vera e propria del libro di Gaetano Augello.
Un libro che può essere suddiviso in due parti: la prima che va dal 1792 al 1852 e racconta la città sulla scorta di quanto riportato nel manoscritto dall’anonimo canicattinese di casa Gangitano; la seconda parte che racconta la città attraverso documenti, articoli di giornali e riviste, narrazioni a viva voce, episodi vissuti o tramandati.
Un episodio per tutti: quello del duplice femminicidio in un convento, come tramandato di generazione in generazione, ma pure come riportato dal Corriere della Sera nell’edizione di giorno 5 dicembre 1933.
Durante l’evento verranno lette alcune pagine del Caleidoscopio, a cura di Melania Curto.
Un evento interessante, ma ancor più interessante sarà leggere e assaporare il libro.