I rappresentanti della Consulta di AICA sono stati ricevuti dal Prefetto Filippo Romano, per evidenziare le criticità riguardanti la gestione del servizio idrico integrato nella provincia di Agrigento.
In particolare i membri della Consulta, per bocca del presidente Alvise Gangarossa, hanno fatto presente che molte problematiche che si trova ad affrontare il gestore pubblico AICA
AICA,“derivino in parte da fattori interni all’azienda, ma soprattutto da fattori esterni, a causa dei ritardi e delle inadempienze di ATI e dei Sindaci rispetto a precise prescrizioni normative e di come queste ultime ricadano sulle spalle di AICA e in ultimo sui cittadini utenti, costretti ancora oggi a subire un servizio pessimo con una delle tariffe più care d’Italia”.
Il presidente Alvise Gangarossa ha rilevato come nell’incontro precedente, tenutosi in Prefettura il 27 aprile, alla presenza del Prefetto di allora, Maria Rita Cocciufa, fosse emersa “la necessità di apportare urgenti correttivi e porre in essere, con la dovuta risolutezza, efficaci iniziative da parte sia di ATI che di AICA, ma da allora poco o nulla in riferimento ai temi trattati è stato affrontato e risolto”.
Le criticità rilevate dalla Consulta riguardano -secondo Gangarossa– “i consorzi illegali Voltano e Tre Sorgenti, tenuti in piedi illegittimamente per volontà politica; la tariffazione a forfait illegale, anch’essa mantenuta; la questione delle risorse idriche dell’ambito, da mettere a beneficio del gestore unico e non solo di pochi comuni privilegiati; la mancata verifica di ATI dei requisiti che occorrono ai Comuni salvaguardati per poter continuare a gestire autonomamente il servizio idrico; i comuni di Palma di Montechiaro e Camastra, rimasti fuori da AICA senza averne titolo ne diritto; la questione dei rapporti con Siciliacque e con la Regione Sicilia nel determinare la tariffa di acquisto dell’acqua all’ingrosso e di come diminuire la dipendenza dal gestore di sovrambito rispetto al reale fabbisogno idrico; la questione tariffaria che ha visto l’approvazione da parte di ATI di aumenti considerevoli a partire dal 2023, con effetto retroattivo sul 2022, ma che non risulta abbiano superato il vaglio di legittimità di ARERA”.
Alvise Gangarossa aggiunge: “Rispetto a tutto ciò i risultati sul conto economico del Gestore sono evidenti anche nel bilancio 2022, che registra una perdita effettiva di 4,5 milioni di euro (3 milioni al netto delle imposte, non riscuotibili in nessuna forma, poiché appare estremamente improbabile che si possa ottenere un risparmio di imposte su utili inesistenti), nonostante questo risultato sia stato da noi ampiamente previsto e annunciato che si sarebbe verificato in mancanza delle opportune correzioni”.
Indi, conclude: “Oggi più che mai riteniamo fondamentale l’interessamento della Prefettura per questi temi e restiamo a disposizione delle istituzioni per contribuire al risanamento e al consolidamento del Gestore pubblico”.
Con riferimento all’incontro con il prefetto Filippo Romano, la Consulta esprime il suo apprezzamento positivo, ringraziando il Prefetto e dicendosi certa che egli interverrà -per quanto di competenza- al fine di concorrere alla soluzione dei problemi evidenziati.