Alessandro Pitruzzella ha spiegato, nella seduta del Consiglio comunale di ieri sera, le ragioni che hanno portato 11 consiglieri a formulare la mozione di sfiducia per l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Favara.
Alla fine dell’intervento del consigliere, la presidente del civico consesso, Miriam Mignemi, ha invitato il sindaco a rispondere e Palumbo, dal canto suo, ha preferito non replicare e di passare a “cose più serie”.
Non è cosa seria rispondere ai legittimi rappresentanti dei favaresi e alla stessa città?
L’arrogante disprezzo di Palumbo verso i consiglieri comunali può trovare posto in democrazia? Mi faccio la domanda e scrivo la risposta senza entrare sul piano personale, per il rispetto dovuto verso l’uomo in quanto tale. Del resto Palumbo se non fosse sindaco non entrerebbe nei pensieri di nessuno.
Nulla sull’uomo, dicevo, ma sull’istituzione si! Da un’istituzione ci si aspetta un sereno ed elevato ragionamento sulle questione sollevate che avrebbe almeno salvato l’immagine del Palazzo e ridato fiducia ai cittadini, dal canto loro, abbastanza indignati dalla situazione non certo confortante nella quale versa Favara.
Cerchiamo di capire cosa accadrà da domani nell’aula Falcone Borsellino dopo l’arrogante atteggiamento di Palumbo. Fino a ieri non c’è stata un’opposizione compatta, diverso è stato l’atteggiamento verso il sindaco di pezzi della Dc, rispetto a FdI, gli autonomisti, Forza Italia e gruppo Onda e Cambiare passo. Adesso che il vaso è a pezzi, amministrare la città è diventato molto più complicato, perché l’opposizione proverà ad essere maggiormente unita.
Una parte dell’opposizione ha già annunciato, a torto o a ragione, di abbandonare l’aula nelle sedute del Consiglio comunale, come a dire al sindaco: “Tu ci consideri una cosa non seria, ecco, da questo momento non voteremo le tue proposte”. Pesanti saranno le conseguenze per la città ad iniziare dai problemi finanziari dell’Ente.
Si perderà tempo, quando è necessario correre per migliorare tutti i servizi della collettività, per dare risposte al fenomeno dell’abusivismo in quasi tutti i settori, sulle proprietà del Comune ad iniziare dal Palazzetto dello Sport e della piscina comunale, i problemi del personale del Corpo dei vigili urbani, il controllo del territorio e l’elenco è lunghissimo. Certe volte viene da chiedersi se il sindaco ha davvero l’esatta percezione della reale situazione della città.
Per dirne una, mi sono trovato per caso all’uscita degli alunni in Via Olanda e ho visto i bambini con i genitori fare le gimkane tra le auto in corsa, quando non c’era nessuno a vigilare, a regolare il traffico e a dare sicurezza al luogo. Allo stesso modo non c’è il controllo dovuto su altri settori del vivere civile. Ci arrangiamo… Ci arrangiamo dalle sbagliate bollette della Tari, alla pubblica illuminazione, al servizio di igiene ambientale…
Ora in una situazione ideale, ci potrebbe stare, meglio, potrebbe essere tollerato l’atteggiamento sbagliato del politico, chiunque esso sia: sindaco, assessori, consiglieri di maggioranza e opposizione, ma nell’inferno favarese è per l’opinione pubblica una sciabolata in mezzo agli occhi qualsiasi forma di arroganza e perdita di tempo, ma così è.
Ne parlo perché sono stato autorizzato dall’interessato, tutti conoscono il rapporto altamente conflittuale tra il sottoscritto e l’ex sindaco Manganella durante il suo mandato elettorale. Bene, Sasà Manganella, ad onor del vero, mai si è sottratto a rispondere ai consiglieri e all’opinione pubblica attraverso i giornalisti, anche a quelli a lui meno graditi. Stiamo andando indietro piuttosto di andare avanti.