Si insedia ed affronta sin da subito le problematiche più attuali e roventi del territorio agrigentino, prospettando anche le soluzioni ritenute adeguate.
Stiano parlando della segreteria provinciale della Democrazia Cristiana che è appena entrata nelle sue funzioni ed ha messo sul tavolo varie pesanti problematiche, tra cui quella di Agrigento Capitale della Cultura 2025.
Come è noto la segreteria provinciale della DC è composta dal segretario provinciale Antonietta Vita; dal vice segretario vicario Ludovico Viviani; dal vice segretario Angela Galvano; dal segretario organizzativo Giuseppe D’Orsi; dal vice segretario organizzativo Giovanni Lo Bue; dal segretario amministrativo Marinella Notonica; dal vice segretario amministrativo Giusi Bavetta; dal presidente provinciale del partito Giuseppe Alaimo; e dal vice presidente Vincenzo Carità.
A proposito di Agrigento Capitale della Cultura 2025, la segreteria provinciale DC ha diramato una nota-stampa, di cui si riportano le parti fondamentali.
“Sulla questione Agrigento Capitale, oltre ala perdita di credibilità agli occhi degli osservatori nazionali e stranieri” -dice la nota- “si sta sfiorando il ridicolo”.
E spiega, dal suo punto di vista, il perché.
“Dopo circa otto mesi dalla proclamazione ed alle soglie del 2024, quando buona parte del lavoro preparatorio dovrebbe essere, se non completato, almeno per buona parte già svolto” -stigmatizza infatti la nota della segreteria provinciale- “ci troviamo a constatare che siamo ancora ai blocchi di partenza, nell’attesa che qualcosa possa muoversi in vista dell’importante appuntamento con il 2025”.
“A fronte di dichiarazioni, generiche e confuse, da parte del Sindaco, nulla di concreto è stato fatto, non solo sul fronte della programmazione degli eventi ma, principalmente e cosa ancor più grave, nella preparazione della città ad accogliere milioni di visitatori” -continua la nota.
Indi, il pesante affondo: “Una città sporca ed abbandonata, senza adeguati servizi igienici, senza parcheggi ed aree attrezzate, con viabilità interna fatiscente e con le vie d’accesso precarie ed impresentabili. Ciò denota incapacità amministrativa ed irresponsabilità gestionale, imputabile principalmente alla scarsa sensibilità del Sindaco che, anziché avvalersi del suo autonomo potere politico ed amministrativo, probabilmente è ancora in attesa di disposizioni che arrivino dall’alto”.
“E’ questa l’immagine di Agrigento che si vuole offrire al mondo?”-prosegue la nota DC.
“Di fronte a questa amara e triste realtà, con l’incombente rischio di trasformare una opportunità in un fiasco, bisognerebbe avere il coraggio di riconoscere i propri limiti e la propria incapacità e rivolgersi agli specialisti del settore, quelli veri, nella speranza che si possa recuperare il tempo perduto e preparare al meglio la città in vista del 2025” -si legge ancora.
“Il Sindaco vorrebbe mascherare il suo immobilismo dietro la tanto attesa costituzione della Fondazione, ma sappiamo che questo è solo un aspetto marginale della delicata questione, come sostenuto dal gruppo consiliare della Democrazia Cristiana che, comunque, ha ripetutamente sollecitato l’invio della bozza di statuto al Consiglio Comunale” -viene precisato.
“Pur nella distinzione dei ruoli politici e senza nulla pretendere, siamo pronti ad un dialogo costruttivo e ad una collaborazione fattiva, nell’interesse supremo del territorio e dei cittadini”- conclude la segreteria provinciale della Democrazia Cristiana.