Da lunedì 6 novembre, Meta farà pagare gli utenti residenti nell’ Unione Europea per fruire di Facebook e Instagram senza pubblicità, senza ricevere inserzioni economiche personalizzate e senza cedere i propri dati per i processi di cosiddetta targhetizzazione degli utenti.
L’azienda giustifica la novità affermando che deve adeguarsi alla normativa europea in tema di protezione dati e privacy (quella del regolamento UE General Data Protection Regulation) e alle relative sentenze della corte di giustizia europea.
Resterà comunque la versione gratuita dei due social e gli utenti che proseguiranno volontariamente a fruirne riceveranno -come prima, forse più di prima- gli avvisi pubblicitari personalizzati e a cedere i loro dati per i processi di targhetizzazione degli utenti.
Non riceveranno invece inserzioni commerciali né vedranno i loro dati usati per gli annunci pubblicitari coloro i quali si abboneranno a Meta per le versioni a pagamento di Facebook e Instagram.
Il costo delle versioni a pagamento varia a seconda se l’abbonamento venga utilizzato via web (in questo caso, costa 9,99 euro al mese) oppure mediante app (12,99 euro al mese). Non influisce sul costo il fatto che l’abbonamento su app venga usufruito mediante iOS oppure mediante Android.
L’abbonamento è valevole per tutti gli account collegati a quello principale, almeno fino a marzo 2024. Dopo i costi aumenteranno.
Infatti, Meta in una nota diffusa ieri ha comunicato che “l’abbonamento iniziale copre tutti gli account collegati nel centro account di un utente. Tuttavia, a partire dal 1° marzo 2024, verrà applicata una tariffa aggiuntiva di 6 euro al mese sul web e 8 euro al mese sulle app (iOS o Android non fa differenza) per ogni account aggiuntivo elencato nel centro account di un utente”.
Nella stessa nota, Meta afferma: “Crediamo fermamente in una internet gratuita supportata dagli annunci e continueremo a offrire l’accesso gratuito ai nostri prodotti e servizi indipendentemente dalle diverse disponibilità economiche. Ci impegniamo a mantenere le informazioni delle persone private e sicure, ai sensi delle nostre normative e del Regolamento UE sulla protezione dei dati”.
In altri termini, chi è disposto a cedere i propri dati e a subire una pubblicità personalizzata su misura, può continuare ad avere il suo Facebook e la sua Instagram gratuitamente. E, d’altronde, nulla cambierebbe rispetto ad ora, anche se c’è il sospetto che gli avvisi pubblicitari personalizzati potrebbero aumentare per invogliare all’abbonamento a pagamento. Chi invece preferisce non cedere o non cedere più i propri dati e quindi non farsi raggiungere dalla pubblicità personalizzata, deve pagare.
“La possibilità per le persone di acquistare un abbonamento senza pubblicità bilancia i requisiti delle autorità di regolamentazione europee offrendo allo stesso tempo agli utenti la scelta e consentendo a Meta di continuare a servire tutte le persone nell’Unione Europea”- dice ancora la nota di Meta.
Non solo. Secondo Meta questa decisione è del tutto in linea con la giurisprudenza della corte di giustizia dell’Unione Europea.
Infatti, nella nota si legge anche: “Nella sua sentenza, la corte di giustizia dell’Unione Europea ha espressamente riconosciuto che un modello di abbonamento, come quello che stiamo annunciando, è una forma valida di consenso per un servizio finanziato dalla pubblicità”.
Che, detto in altre parole, significa: Meta sarà legalmente abilitato a sfruttare i dati degli utenti ai fini pubblicitari con Facebook e Instagram gratuiti grazie al fatto che adesso a questi stessi utenti è offerta l’alternativa di rinunciarvi col semplice pagamento dell’abbonamento mensile.