La Regione ha nominato un commissario ad acta per trasferire le infrastrutture idriche del Comune di Camastra all’azienda speciale consortile AICA, quale gestore unico del servizio idrico integrato nella provincia di Agrigento.
Il commissario ad acta dovrebbe adesso procedere ad adottare tutti gli atti necessari per l’ingresso del Comune di Camastra nella compagine sociale dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini (A.I.C.A. – Azienda Speciale Consortile), gestore del servizio idrico integrato dell’ambito territoriale di Agrigento. Inoltre, dovrebbe trasferire l’uso delle infrastrutture idriche comunali per la successiva gestione all’azienda speciale consortile.
Così, si è svolta in prefettura una riunione per illustrare l’iter relativo alla consegna delle reti idriche del Comune di Camastra all’Azienda Idrica Comuni Agrigentini, con la presenza del sindaco di Camastra, Dario Gaglio; del legale del Comune, avv. Vito Cangemi; del commissario straordinario coi poteri del consiglio, Concetta Giglia; del segretario comunale Giuseppe Vinciguerra; del presidente e del direttore dell’Assemblea Idrica Territoriale, Domenico Gueli ed Enzo Greco Lucchina; del direttore AICA, Claudio Guarneri; dello stesso commissario ad acta, Mario Cassarà.
Ma nel corso dell’incontro, il sindaco Dario Gaglio ha insistito nel rappresentare le ragioni del suo rifiuto a cedere le reti e della sua battaglia legale innanzi al giudice amministrativo.
La vicenda risale al 2019, quando il Comune di Camastra ha espresso la volontà di continuare la gestione in forma autonoma del servizio idrico integrato, ma l’Assemblea Territoriale Idrica di Agrigento ha respinto tale volontà, in quanto nel Comune di Camastra veniva registrata sia la presenza di un depuratore dichiarato non conforme sia l’assenza di sorgenti ricadenti in aree naturali protette ovvero in siti individuati come beni paesaggistici.
“Sin dal momento del mio insediamento nella carica di sindaco del comune di Camastra” -afferma il sindaco Dario Gaglio– “mi sono adoperato concretamente per la risoluzione del problema: il depuratore è stato rimesso a norma dopo pochi giorni dalla mia elezione ed io ho continuato la battaglia legale innanzi al TAR con l’aggiunta di nuova documentazione a supporto del ricorso”.
“Gli accertamenti tecnici da me richiesti” -prosegue il sindaco- “hanno pure permesso di accertare la presenza sul territorio camastrese di sorgenti ricadenti in aree interessate da vincoli”.
“Tale ultima circostanza” -conclude Dario Gaglio– “ci ha posto nella posizione di poter avanzare sia un’istanza per la sospensione della nomina del nuovo commissario ad acta sia di formulare una nuova richiesta ad ATI per il riconoscimento della sussistenza di tutti i requisiti previsti dalla legge per il mantenimento della gestione integrata del servizio idrico”.
Adesso si attende la decisione della Regione per la sospensione della nomina del commissario ad acta e, ad un tempo, l’accertamento da parte dell’ATI dei requisiti di legge per la gestione del servizio idrico integrato in forma autonoma da parte del Comune di Camastra. Per il sindaco Gaglio infatti il Comune si avvale di sorgenti ricadenti in aree interessate da vincoli paesaggistici ed utilizza efficientemente la risorsa dell’acqua, tutelandone il corpo idrico.