Il caso di specie riguarda un Imprenditore agricolo di Santo Stefano Quisquina, il quale ha ottenuto il rinnovo del permesso di circolare armato, dopo un lungo iter amministrativo che stava sfociando in un procedimento giurisdizionale innanzi al TAR Sicilia.
Il principio giurisprudenziale, affermato per fattispecie analoghe, è il seguente: l’attualità del bisogno giustifica il porto d’armi per difesa personale.
Tutto è iniziato l’anno scorso, quando un imprenditore agricolo di 72 anni, originario di Santo Stefano Quisquina, titolare da diversi anni di regolare licenza di porto d’armi per la difesa personale, ha presentato alla Prefettura di Agrigento la rituale istanza di rinnovo della licenza, essendo questa prossima alla scadenza.
Non avendo ricevuto alcun risconto, il settantaduenne si è rivolto agli avvocati
Girolamo Rubino e Daniele Piazza, i quali hanno predisposto apposito atto per sollecitare la definizione del procedimento di rinnovo della licenza di porto pistola per la difesa personale.
La Prefettura di Agrigento, questa volta, ha riscontrato l’atto di sollecito, comunicando però la sussistenza di motivi ostativi al rinnovo del porto d’armi. La prefettura, più precisamente, ha comunicato l’esistenza di un procedimento penale a carico del richiedente e l’inesistenza di motivi attuali e giustificativi del rinnovo.
Conseguentemente, gli avvocati Rubino e Piazza hanno predisposto le controdeduzioni al diniego prefettizio, rimarcando e comprovando come il procedimento penale richiamato fosse stato già da tempo definito dal giudice penale con la piena assoluzione dell’interessato. Inoltre, gli avvocati Rubino e Piazza hanno evidenziato come l’azienda agricola del settantaduenne fosse collocata in luogo isolato e lontano dal centro abitato e, conseguentemente, difficile da raggiungere per le forze di polizia in caso di necessità, sicché l’esigenza di poter continuare a disporre di un mezzo di tutela per garantire l’incolumità propria e degli ospiti dell’azienda non poteva che ritenersi manifestamente sussistente ed attuale.
La Prefettura di Agrigento tuttavia restava in silenzio e non procedeva al rilascio del porto d’armi.
Pertanto, gli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza, nell’interesse del proprio assistito, hanno avanzato ricorso, innanzi al TAR Sicilia – Palermo, avverso il silenzio serbato dalla Prefettura di Agrigento sull’istanza di rinnovo della licenza di porto d’arma.
A questo punto, però, la Prefettura di Agrigento si è finalmente convinta della bontà delle argomentazioni rappresentate dagli avvocati Rubino e Piazza, aderendo al principio per cui l’attualità del bisogno giustifica il porto d’armi per difesa personale e rinnovando infine la licenza di porto di pistola all’imprenditore agricolo di Santo Stefano di Quisquina.