Respinto il ricorso in appello di Ignazio Messina nei confronti di Fabio Termine, rappresentato e difeso dagli avvocati Girolamo Rubino, Calogero Marino e Giuseppe Impiduglia.
L’appello presso il CGA riguardava la riforma della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, innanzi al quale Ignazio Messina aveva reclamato di non essere stato eletto al primo turno per soli 18 voti, sostenendo che l’attribuzione dei voti in alcune sezioni elettorali era stata inficiata da irregolarità ed errori, che avevano determinato il mancato
raggiungimento del numero di voti validi superiore al 40% sufficiente alla sua proclamazione già al primo turno a sindaco.
Ma il TAR-Sicilia ha ritenuto le censure del ricorso in parte infondate e in parte inammissibili, escludendo che le mere irregolarità formali dei verbali elettorali costituissero vizi sostanziali e
Respingendo così la tesi della sufficienza di ulteriori 18 voti a determinare l’elezione al primo turno, stante il contemporaneo aumento del numero di voti validi cui si era pervenuti e il conseguente innalzamento della soglia del 40%.
Così Ignazio Messina ha appellato la sentenza di primo grado, ma l’appello non è stato ritenuto suscettibile di favorevole apprezzamento da parte del CGA che lo ha così respinto, compensando comunque le spese.
Fabio Termine resta dunque sindaco di Sciacca, così come proclamato a seguito delle elezioni amministrative svoltesi nella primavera del 2022.