Giuseppe Veneziano
Ieri, otto maggio 2024,alle ore 15,00, presso il Carcere di con/da Petrusa, l’Unitre Empedocle di Favara – in simbiosi ed in prosieguo della XVI Ricorrenza della Festa dell Legalità svolgentesi dal tre al nove maggio – ha dato corso alla visita delle Carcerate e dei Carcerati lì rinchiusi. E così, a seguito di specifica autorizzazione da parte del Giudice, una ventina di associati hanno potuto svolgere la loro manifestazione di solidarietà e di integrazione sociale, rivolgendo la loro attenzione verso gli stessi e le stesse onde lanciare un messaggio di conciliazione e di speranza per un domani migliore. Proprio per questo, il progetto è stato denominato “Conciliazione e Tradizioni Antiche”, nel senso che – nei momenti di grande difficoltà – bisogna avere il coraggio di guardare verso l’Alto e pensare ad un futuro migliore, tenendo conto del passato e integrandosi nel contesto sociale di oggi.
La Direzione del Carcere, ed in particolare il dott. Giuseppe Di Miceli, ha accolto di buon grado le proposte del Presidente dott. Diego Caramazza e del Coordinatore dott. Giuseppe Veneziano, pervenendo ad una bozza di programma reale che non solo ha fatto partecipare le carcerate e i carcerati, ma li ha fatto diventare parte integrante del progetto stesso. Invero, bello ed emozionante vedere tutti all’impiedi, con la testa alta e la mano sul cuore, ascoltare con grande attenzione l’Inno Nazionale, fatto sentire con il p.c. dall’associato ing. Dino Cavallaro. Molti… oltre che con la testa…
seguivano con le labbra, accompagnando la musica con le parole dell’inno … addirittura …a qualche carcerata le si inumidirono gli occhi per l’emozione. Un grande battimano ha rotto l’incanto del silenzio. La lettura della preghiera dell’Associato fu letta dall’associata Prof/ssa Antonietta Cavaleri. Ci fu il massimo silenzio.. tutti i presenti, i carcerati e le stesse carcerate, in modo particolare, ascoltavano con grande grande attenzione.
Un forte scroscio di batti mano ha chiuso la prima fase della visita. Ha coordinato I lavori l’associato dott. Veneziano, il quale, subito dopo ha passato il microfono al Presidente Caramazza per apportare il proprio saluto e quello degli associati. Fu un saluto molto sentito ed accorato, anche perché lo stesso si rendeva conto che il luogo richiedeva un approccio particolare. Con garbo, comunque, nell’apportare il saluto, Caramazza, ha voluto evidenziare che la vita presenta anche dei momenti difficili, ma che c’è sempre la speranza di un domani migliore. “È questione di sapere aspettare e di credere nella giustizia” ha concluso il dott. Caramazza.
Subito dopo ha ripreso la parola il Coordinatore Giuseppe Veneziano, il quale dopo avere ribadito con poche parole il motivo della scelta del luogo e rimarcato la natura dell’associazione, ha chiamato le autorità presenti ad apportare il loro saluto. In ordine, sono stati chiamati:
-la dott/ssa Anna Pucci,Direttrice del Carcere;
-il dott. Giuseppe Di Miceli, Responsabile Amministrativo ed Alto Funzionario del Carcere;
-il Presidente del Consiglio Comunale di Favara, dott/ssa Miriam Mignemi, che ha voluto oartecipare con l’Unitre.
Con un forte batti mano i presenti hanno plaudito gli intervenuti.
Si è passati, quindi, alla prima canzone In progetto. Nello specifico, Veneziano ha presentato l’artista cantautore Peppe Calabrese, elencandone le doti e le capacità.
Lo stesso, accampagnandosi con la sua inseparabile chitarra, ha cantato la canzone ” Sicilia Beddra”, per onorare la Sicilia e tutti Siciliani, in quanto, a suo dire, da lui paragonabile all’inno nazionale. Un grande applauso è stato tributato a Calabrese per la sua brillante interpretazione. Subito dopo, è stata la volta dell’artista Prof. Lillo Crapanzano con il suo toccante monologo sulla “SPERANZA”, il quale ha saputo attirare l’attenzione generale, specie in quanto da esso ne veniva fuori che nella vita proprio questo sentimento ci dà la forza e la volontà di andare avanti.
Poi è stata la volta dell’associata prof/ssa Franca Vitello, la quale ha letto una sua poesia dal titolo “TUPPIANNU NU PASSATU” trascinando il pubblico nel modo di vedere e di agire nel tempi passati.
Grande la partecipazione del pubblico, che assentiva con la testa le battute particolari. In verità, c’erano un centinaio di persone.
Tra gli altri erano presenti, oltre le guardie di ambo i sessi, anche i Funzionari, i docenti delle scuole CPIA, AMBROSINI e dei corsi di formazione, gli esperti ex art 80 O.P. ed i tirocinanti, oltre una sessantina di detenuti di ambo i sessi.
A seguire, Antonietta Cavaleri ha letto ed interpretato due pezzi di vita vissuta degli anni 50 (” u ristatu” e “a ricanuscnza” ) tratti dal romanzo del dott. Veneziano dal titolo ” Un viaggio nel passato tra sogno e realtà “. Grandi applausi da parte del pubblico anche per la brillante interpretazione della lettrice. L’artista Peppe Calabrese, ricollegandosi alla storia di vita passata, ha brillantemente cantato una sua canzone dal titolo ” NIPU”, riscuotendo grandi applausi sia per l’interpretazione che per i temi toccati, visto che ognuno vi si specchiava da bambini nel rapporto tra nonni e nipoti.
La dott/ssa Lia Marturana ha letto un’altra poesia del Presidente Caramazza dal titolo “SARA, “, mentre la prof/ssa Franca Vitello un’altra sua poesia dal titolo ” DRA LEZZIONI DI VITA”. Tutte e due hanno ricevuto grandi applausi sia per l’interpretazione che per gli argomenti di vita trattati.
Una poesia di Trilussa, tradotta da Franca Vitello, è stata interpretata in modo eccellente da Antonietta Cavaleri, la quale ha ticevuto grandi applausi. Il Coordinatore Veneziano, a questo punto, ha voluto far partecipare direttamente le ospiti e gli ospiti del Carcere e così, con grande entusiasmo, una ha letto una poesia del Presidente Caramazza dal titolo ” NON PERDERE LA TESTA”, un’altra ha cantato un pezzo di canzone di amore, un altro ancora ha cantato “Iu sugnu carzaratu e mamma mori”, un altro ha cantato una canzone di amore….mentre tutti assieme facevano coro e battevano mani. Fu un momento di grande emozione e di vera integrazione
…sembravano tanti bambini in cerca di affetto e di libertà.
Un sketch teatrale dal titolo “OGNI FOCU ADDIVENTA CINNIRI…MA…” e’ stato interpretato
dagli artisti Lillo Crapanzano/ Lucia Di Gloria, seguito subito dopo da una canzone dal titolo “-TRIZZI TRIZZI” interpretato da Peppe Calabrese. Un simpatico revival dal titolo “È BEDDRA A ME TERRA” ha chiuso le rappresentazioni tra batti mani e completo assenso da parte di tutti. Il saluto ed il ringraziamento del Presidente ha posto fine alla visita. E così lo spettacolo dal vivo, Il cocktail finale di dolci e bibite, così come i 109 libri offerti dall’Unitre ( Università della Terza Età) Empedocle, di certo, hanno aperto il grande muro della speranza in gente che, possibilmente senza volerlo, sta passando un momento difficile della loro vita. All’unisono, Caramazza e Veneziano ci dicono che quella visita ha dato loro tanto….la consapevolezza che la libertà non ha prezzo ….e la speranza che per loro ..ci potrà essere un domani migliore.
Mentre le persone uscivano dal luogo dove si era svolta la manifestazione, l’amico Cavallaro faceva scorrere sullo schermo la figura di Lillo Puccio e sentire la canzone adottata dall’Unitre “FAVARA È DI TUTTI”.