Due agenti sotto copertura si infiltrano fra i pusher dello Sperone legati ai boss
Questa notte, i poliziotti della Narcotici hanno arrestato 26 persone nella periferia orientale della città ormai nota per essere un grande quartiere ghetto.
Le indagini coordinate dalla procura di Maurizio de Lucia hanno svelato soprattutto gli stressi legami fra i pusher e i mafiosi: il gruppo capeggiato da Pietro Argeri e Gaetano Ingrassia aveva stretti contatti con esponenti delle famiglie mafiose di Roccella e Brancaccio, erano i mafiosi ad avere il monopolio della fornitura della droga allo Sperone. Per questa ragione, in manette, sono finiti anche Davide Giuseppe Arduino e Alessio Caruso, ritenuti esponenti dei clan.
Due poliziotti si sono finti consumatori di hashish e cocaina
Prima si sono finti consumatori di hashish e cocaina fra viale Di Vittorio e Passaggio Trimarchi, poi hanno chiesto di fare acquisti sempre maggiori di sostanze stupefacenti.
Come fossero spacciatori, pieni di soldi da spendere. Due agenti sotto copertura hanno svelato i retroscena di una delle piazze della droga più attive di Palermo, quella della Sperone. Intercettazioni e video, curati dalla squadra mobile diretta da Marco Basile, hanno raccontato il resto.
La piazza di spaccio dello Sperone vale 100 mila euro al mese, un affare sempre più in crescita.
Lo Sperone supermercato della droga a cielo aperto
Lo Sperone resta un grande supermercato della droga a cielo aperto, nonostante i controlli e il lavoro di tante realtà sociali.
La droga è l’economia dello Sperone, l’attività che impiega giovani e meno giovani, famiglie, donne.
Anche questa volta, come nelle altre indagini, un pezzo dell’inchiesta è stato curato dalla procura per i minorenni: questa mattina, la squadra mobile ha eseguito quattro perquisizioni nelle abitazioni di giovani reclutati dai pusher.