E’ stato celebrato nel primo pomeriggio di oggi, in chiesa Madre, il rito funebre di Salvatore Barba, il trentaduenne rimasto vittima, come il ventenne Salvatore Vetro, del tragico incidente di sabato notte lungo il viale Le Dune.
Ancora lacrime e dolore oggi per Favara che si è stretta attorno ai familiari di Salvatore Barba. Un luglio veramente infuocato che, senza soluzione di continuità, ha fatto vivere col cuore spezzato e gli occhi gonfi, all’intera comunità, un terribile lutto dietro l’altro.
Ancora una volta la Chiesa Madre è tornata a riempirsi: parenti, amici, colleghi, conoscenti, cittadini che hanno voluto condividere il dolore dei familiari quasi per aiutarli a sopportarlo.
Era conosciuto, Salvatore, in quanto lavorava al Bingo di Agrigento, ma era apprezzato perché era un brava persona, come brave persone sono i familiari ha sottolineato don Calogero Lo Bello nell’omelia ed è per questo – ha aggiunto- che fa ancora più rabbia, che viene voglia di gridare: Perché? “Rispondimi!” come San Paolo, Come faremo? Io non so rispondere a questi perché – ha affermato – possiamo solo imboccare la strada del cambiamento, dobbiamo ricominciare, dobbiamo rinascere. Il Vangelo di oggi ci dice siate pronti, e noi lo siamo? Noi viviamo il carpe diem, perché pensiamo, anche a 30 o 40 anni, che siamo ragazzini, che non dobbiamo morire. Quante ne abbiamo passate – ha esclamato – per quanta gente abbiamo pregato, dobbiamo riflettere personalmente e come comunità, soprattutto voi ragazzi, interrogarci sul perché della nostra vita, dobbiamo svegliarci per cambiare la nostra città e per trovare il coraggio di cambiare. Il sangue dei due ragazzi non deve essere versato invano, non dobbiamo dimenticare… perché la nostra Favara dimentica facilmente. In questo cammino di speranza – ha concluso- ci devono aiutare la Fede e il coraggio.
Don Calogero, che ha concelebrato insieme a don Nino Gulli e a don Tony Gucciardo, ha rivolto ai familiari. il messaggio di cordoglio del vescovo.
Presente il sindaco Antonio Palumbo, il suo vice Antonio Liotta, la presidente del consiglio comunale Miriam Mignemi, l’assessore Antonella Morreale.
Accorato l’ intervento degli amici che hanno letto una lettera con voce spezzata dal dolore.
Lunghi e scroscianti applausi hanno accompagnato il feretro, coperto da una maglietta della Pro Favara squadra della quale Salvatore era tifoso, lungo il percorso d’uscita
dove è stato accolto col volo di tanti palloncini bianchi.
Sono ancora gravi le condizioni del ventiduenne A.A. in atto ricoverato presso il Civico di Palermo tanto che non è stato ancora possibile sottoporlo all’ intervento di neurochirurgia di cui necessita. La prognosi resta riservata; mentre non versa in pericolo di vita, sebbene debba essere sottoposto a delicato intervento chirurgico, il ventottenne G.B.