Il pubblico ministero della corte d’assise del tribunale penale di Agrigento ha richiesto 30 anni di reclusione nei confronti per Salvatore Gioacchino Sedita, che nel 2023 uccise con quasi 50 coltellate il proprio padre e la propria madre a Racalmuto.
Trent’anni, dunque, non l’ergastolo, poiché la perizia psichiatrica depositata rileva che all’epoca dei fatti il racalmutese trentaquattrenne era infermo mentale, sebbene non al punto di escludere la sua capacità di intendere e di volere, ma al punto di attenuarla fortemente.
Nell’udienza, sono intervenuti :
-il pm Elenia Manno che ha chiesto 30 di reclusione per l’imputato;
-l’avvocato Ninni Giardina, che ha sostenuto la tesi della totale capacità di intendere e volere dell’imputato;
– la parte civile, rappresentata dagli avvocati Giuseppe Barba, Giuseppe Contato e Giuseppe Zucchetto.
La sentenza della Corte di Assise, presieduta dal giudice Giuseppe Miceli, verrà emanata nella prossima udienza, calendarizzata per il 26 settembre.