Pasquale Vella
Questa voce vinia vanniata da strada a strada, da curtigliu a curtigliu. Subito era un correre da destra a sinistra, un frenetico priparari di caputa, vasche e vacila.
Mezzu a confusione di nichi priparavamu anche i rinala guadagnannuni qualche scrafugnuni da matri o la zia ca rimproverano diciva ” ma sceccu turduni u rrinali serbi non pi biviri ma pi nnantra cosa”.
E il tempo passava ma nenti caciava in una terra, un paisi di origini musulmanu il cui significato Fabaria era uguali a FAvara. E… c’era effettivamente a funtana da Canali e da Giateddra ma il cui sapore era molto diverso dal Voltano che era l’acqua buona che si beveva.
Non c’erano borse o frigoriferi che potevano tenere l’acqua in fresca .. c’erano invece i bummuli di crita che il contadino portava ni visazza e la mamma lo teneva nel sottoscala che davano piacere e refrigerio quando lo alzavi con l’aiuto del gomito e si viviva a gargarozzu… e quanto piaceri chi dava. Sembrava che gli anni, la scienza e la tecnica dovessero cambiare tutto e adesso che son passati quasi li ottant’anni si chiama l’acqua .. l’acqua .. mentre Salvini ripete e dici U PONTI U PONTI V’AMA FARI’.
E mentre la politica a promette i siciliani, animali e piante morinu di siti mentre l’acqua viene distribuita con le botti mentri distinu beffardo e cornuti al nord ci sono tante piogge e alluvioni segnali ca l’omu non ha fatto bene i conti con l’aria è la terra bistrattato tutto e tutti inquinando a destra e sinistra non as optando le voci e i consigli della scienza..
CHI TEMPI PICCIOTTI ERA MEGLIU QUANNU ERA PEGGIU.