Dallo stesso momento del sequestro dell’area della piscina comunale chiesto e convalidato dal Tribunale di Agrigento, Favara è più sporca, ma c’è un nesso logico tra i due fatti: sequestro e più sudiciume?
La risposta è: assolutamente no. “No” in una città normale, ma Favara non lo è.
Entriamo nell’argomento. L’assessore Lillo Attardo è molto attivo e piccoli miglioramenti del servizio si sono registrati, Palumbo ha fatto l’impossibile per pagare le fatture al gestore del servizio di igiene pubblica scongiurando gli scioperi degli operatori ecologici. Mentre il punto debole è il comportamento incivile di alcuni cittadini che proprio non vogliono saperne di non rovinare l’esistenza alla collettività.
Per ovviare ai danni degli incivili e per difendere il decoro di Favara, l’amministrazione comunale ha deciso, da tempo, di prevedere una seconda raccolta quotidiana di rifiuti. Mi spiego meglio. La prima raccolta mattutina è la normale. Per intenderci, quella prevista dal calendario settimanale di conferimento. Mentre la seconda, è stata “dedicata” agli sporcaccioni.
Un mezzo del gestore del servizio effettuava il giro della città in tarda mattinata per recuperare le buste di rifiuti abbandonate dagli inqualificabili. L’automezzo a pieno carico scaricava in una vasca all’interno dell’area della piscina comunale. Dopo il sequestro non avendo dove scaricare, non effettua più la raccolta, con il risultato di una Favara più sporca.
E’ chiaro che in una città normale non c’è la necessità di effettuare un secondo giro degli automezzi per eliminare lo scempio degli incivili, non ha bisogno di vasche capaci di contenere l’enorme massa di indifferenziato che incide notevolmente sul costo della tassa e non ha bisogno di un’area di stoccaggio. Quest’ultima necessaria, solo, per la raccolta settimanale del rifiuto differenziato: carta, cartone, plastica e vetro.
Ed è altrettanto pacifico che l’amministrazione non potendo lottare e vincere il fenomeno dell’inciviltà ne ha almeno e per fortuna contenuto gli effetti negativi.
Abbiamo ricostruito la vicenda punto per punto utilizzando diverse fonti ad esclusione di quella “governativa”.
Due potrebbero essere le soluzioni. La prima, quella di chiedere al gestore del servizio un autocompattatore a disposizione tutti i giorni per lo scarico dei furgoni al rientro della seconda raccolta. Il costo potrebbe essere compensato rinunciando alla spazzatrice meccanica, tanto chi l’ha vista? O da altri servizi non indispensabili.
La seconda soluzione è l’utilizzo delle fototrappole già in possesso dell’amministrazione comunale. Bisogna beccare le bestie e fare passare loro il piacere di condannare la collettività al degrado e alle maggiori spese sul servizio.
Tutto passa per l’affermazione della legalità. Le fototrappole e il maggiore controllo del territorio sono l’affermazione della legalità con il contrasto all’illecito abbandono dei rifiuti, la difesa dei diritti dei cittadini virtuosi e del maggiore decoro di Favara.