“Raccogolgono la rabbia dei genitori costretti a vedere i propri figli attraversare cumuli di rifiuti e sporcizia per raggiungere la scuola.”
A parlare sono i consiglieri Carmen Virone, Vito Maglio e Salvatore Montaperto che hanno anche invitato le foto pubblicate.
“Poi – continuano i consiglieri – proprio la scuola, luogo in cui i bambini e i ragazzi dovrebbero apprendere il rispetto per le regole, per il bene comune e soprattutto iniziare ad acquisire fiducia nelle istituzioni. E mentre il Sindaco nell’ultima seduta del consiglio comunale nella sua relazione annuale elogiava se stesso e la sua giunta per i miglioramenti anche sulla pulizia della città il consigliere Virone dissentendo dalle sue dichiarazioni lo informava che purtroppo i fatti reali dicevano altro e ahimè le foto di oggi lo dimostrano”.
“E anche se il sindaco volesse usare come alibi l’inciviltà dei cittadini, ci chiediamo – dicono i consiglieri – le erbacce che crescono indisturbate lungo la gradinata ad opera di chi sono?”
“Il sindaco ha detto, con l’approvazione dell’assessore al ramo, che addirittura sono partite le opere di bonifica per ripulire la città dai rifiuti. Nel frattempo a chi è affidata l’ordinaria pulizia delle strade prevista nel capitolato d’appalto e pagata dai cittadini con la Tari?
“Siamo stanchi di dover ricordare al sindaco che, durante la campagna elettorale vestendo i panni dell’uomo del popolo, ha raccolto la fiducia della gente che sperava nel cambiamento; adesso alla stessa gente dovrebbe dimostrare di avere davvero le soluzioni ai problemi della città.”
“Al di la delle sue chiacchiere, oggi a distanza di quasi 3 anni ci ritroviamo a vivere in un paese da Terzo mondo, sporco, senza servizi, con tasse alle stelle e con turni idrici estenuanti.
Ci auguriamo che questo scempio presente davanti la scuola Brancati venga subito ripulito con la speranza che non abbia più a ripetersi ne li ne davanti ad altre scuole o quartieri della città o ancor peggio al cimitero.
Si svegli sindaco e cerchi di fare un po’ dì autocritica e con un po’ di amor proprio verso la sua città, cominci a riconoscere i suoi limiti.
La città e i cittadini tutti chiedono solo di vivere dignitosamente nel proprio paese che per ognuno di noi è un diritto sacrosanto e per lei un preciso dovere che si è assunto.
Cominci a lavorare seriamente – concludono – o si dimetta”.