Cessa il commissariamento. Finalmente, si rinnovano gli organi dell’ex provincia regionale di Agrigento (oggi, Libero Consorzio dei Comuni di Agrigento)
Ma non voteranno i cittadini, bensì i sindaci ed i consiglieri comunali dei 43 Comuni che fanno parte del comprensorio territoriale
Si tratta quindi di una elezione di secondo grado, dal momento che i tentativi fatti per tornare al suffragio diretto da parte dei deputati regionali sono tutti andati a vuoto.
L’affossamento definitivo della riforma che voleva differenziare la Sicilia dal resto d’Italia (con consistente aggravio finanziario per i costi delle nuove poltrone) è stato oggetto di un precedente servizio del nostro quotidiano online dal titolo Riforma delle province affossata fra tirichitolla e incostituzionalita’ (cliccare qui per leggerlo).
Per il rinnovo degli organi delle ex province siciliane si voterà domenica 15 dicembre. Il presidente della Regione, Renato Schifani, e l’assessore alle Autonomie locali, Andrea Barbaro Messina, hanno firmato il decreto di indizione delle elezioni.
Dopo ben 11 anni consecutivi di commissariamento (il primo commissario dell’ex provincia regionale è stato nominato il 18 giugno 2013 e da allora si è sempre proceduto a proroghe e/o nuove nomine senza mai tornare al voto) si cambia registro.
Nella tornata elettorale già fissata non sarà dunque il corpo elettorale a recarsi alle urne, ma saranno i sindaci e i consiglieri comunali del comprensorio territoriale interessato.
Per sei province (Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani) si eleggeranno i presidenti (uno dei sindaci dei Comuni facenti parte della provincia) e i consiglieri dei Liberi Consorzi.
Per le tre Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina) si eleggeranno soltanto i consiglieri metropolitani, mentre la presidenza spetterà di diritto al sindaco della Città metropolitana.