Si tratta del concorso pubblico, bandito più di tre anni fa dalla Regione siciliana, per 8 posti di funzionario avvocato. Una concorrente di Ribera ha fatto ricorso al TAR impugnando la graduatoria finale, dalla quale risultava vincitrice -tra gli altri- la dottoressa Ida Cuffaro, figlia dell’ex governatore regionale Totò Cuffaro
Alcuni dei vincitori del concorso hanno poi rinunziato alla nomina ed è avvenuto lo scorrimento della graduatoria, consentendo alla concorrente di Ribera -grazie allo scorrimento- di essere chiamata all’assunzione. Ma la concorrente stranamente non prende servizio nel giorno e nell’ora indicata dalla Regione né presenta giustificazione della mancata presa di servizio.
Il ricorso, da lei a suo tempo presentato, continua pertanto il suo corso e viene adesso dichiarato improcedibile dal momento che la ricorrente era decaduta dall’assunzione disposta in suo favore, non avendo preso servizio entro il termine assegnato
Il concorso ed il ricorso al TAR
Andiamo nel dettaglio e rileviamo innanzitutto come nel 2021 la Regione siciliana abbia indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione di 8 unità di personale col profilo di Funzionario Avvocato (Cat.D).
All’esito di tale procedura concorsuale fra i vincitori per il profilo di Funzionario Avvocato figuravano alcuni candidati originari dell’agrigentino, tra cui la dottoressa Ida Cuffaro, la quale -a seguito della delibera della Terza Commissione del CSM del 17 gennaio 2024 è stata assegnata, dopo 12 mesi da Magistrato ordinario in tirocinio a Roma, presso il Tribunale di Vibo Valentia, rinunciando dunque al posto di Funzionario Avvocato per la Regione Sicilia.
Ma avverso la graduatoria finale di merito e nei confronti dei candidati risultati vincitori è stato proposto un ricorso giurisdizionale innanzi al TAR-Palermo da una partecipante, originaria di Ribera (AG), non risultata vincitrice di concorso.
Così, i candidati vincitori di concorso agrigentini, compresa la dottoressa Ida Cuffaro, si sono costituiti in giudizio con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, i quali hanno eccepito l’infondatezza del ricorso.
Lo scorrimento della graduatoria
Nondimeno, nelle more del processo amministrativo, la Regione Siciliana ha proceduto allo scorrimento della graduatoria finale di merito relativa al concorso in questione e la ricorrente ha ottenuto la propria posizione utile in graduatoria.
Pertanto, il competente Assessorato Regionale ha successivamente proceduto a stilare anche nei confronti della ricorrente il relativo contratto di lavoro individuale, a tempo pieno e indeterminato, subordinandone l’efficacia e la validità, all’effettiva presa in servizio.
Tuttavia, con D.D.G. 3678 del 26.08.2024, l’Assessorato Regionale della Funzione Pubblica ha dovuto procedere alla risoluzione del contratto di lavoro della ricorrente, a causa della sua ingiustificata mancata presa in servizio presso la sede e il giorno indicata, in contratto, per l’assunzione.
Il processo amministrativo
Durante lo svolgimento dell’udienza di discussione nel merito, gli avvocati Rubino e Impiduglia, nell’interesse dei propri assistiti, hanno eccepito improcedibilità del ricorso e dei successivi motivi aggiunti proposti dalla ricorrente, in quanto quest’ultima con D.D.A. n. 3678 del 26 agosto 2024 era stata dichiarata decaduta dall’assunzione, non avendo preso servizio entro il termine assegnato dall’Assessorato regionale.
Ebbene, con sentenza del 28.10.2024, condividendo le eccezioni sollevate dagli avvocati Rubino e Impiduglia, il TAR-Palermo ha dichiarato improcedibile il ricorso principale e i successivi motivi aggiunti, in ragione della sopravvenuta dichiarazione di carenza di interesse alla decisione del ricorso da parte della ricorrente e -in virtù del principio della soccombenza virtuale- ha condannato la ricorrente alla refusione delle spese di lite in favore dei candidati vincitori controinteressati e dell’Amministrazione regionale.
Pertanto, per l’effetto della suddetta pronuncia i candidati vincitori di concorso potranno continuare a svolgere le proprie funzioni di Funzionario Avvocato all’interno dell’Amministrazione regionale, tranne la dottoressa Ida Cuffaro che è risultata vincitrice del concorso in Magistratura ed oggi è giudice civile presso il Tribunale di Vibo Valentia.