Legambiente ha pubblicato il rapporto Ecosistema Urbano 2024, facendo la consueta classifica delle città più green: Agrigento è al posto n. 86 ed ha dietro di sé 20 altre città
Si salva dagli ultimissimi posti grazie alla raccolta differenziata e ai bassi consumi idrici domestici (che però sono obbligati). Infatti incidono a suo favore sia la percentuale di raccolta differenziata che per fortuna è nella fascia alta (69,7%) sia i bassi consumi idrici domestici
I bassi consumi idrici domestici
In pratica Agrigento, insieme ad Isernia e a Palermo, è la più virtuosa delle città italiane in termini di consumi idrici domestici. I consumi giornalieri sono infatti inferiori a 95 litri per abitante.
Un valore che è però solo apparentemente virtuoso, essendo esso determinato da situazioni di elevate perdite nella rete idrica e di carenza idrica cronica che si acutizza durante i mesi estivi.
Come dire: non solo l’inganno (l’acqua che manca drammaticamente), ma anche la beffa (i bassi consumi imposti diventano virtù).
La dispersione della rete idrica
I criteri per stilare la classifica delle città in base all’ecosistema urbano sono sei: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.
A proposito del criterio “acque”, è da rilevare come anche la città di Agrigento sia tra quelle con più elevata dispersione della rete idrica.
Per stimare le dispersioni, Legambiente calcola che la quota di acqua potabile immessa in rete e non consumata per usi civili, industriali e agricoli venga, in qualche modo, dispersa dal sistema. Sono quindi implicitamente considerate (oltre alle vere e proprie perdite fisiche) tutte le dispersioni dovute al cattivo funzionamento della rete, agli eventuali sversamenti e sfori nei serbatoi, ai furti e ai prelievi abusivi.
Il dato medio sulla dispersione dell’acqua nei capoluoghi conferma una generale situazione critica e l’assenza di forti segnali di discontinuità con il passato. Situazione che fotografa la città di Agrigento.
Alcuni fattori in dettaglio
Agrigento è pure tra le peggiori città con riferimento alle polveri sottili nell’aria (pm 2,5), con riferimento alla bassa percentuale di alberi piantumati, al basso tasso di energie rinnovabili nei pubblici edifici, all’alto tasso di motorizzazione auto e all’elevato valore (superiore +30 mq/ab) nell’uso del suolo.
Per fortuna, c’è la percentuale di raccolta differenziata che pone Agrigento in linea con l’obiettivo di almeno il 65%, insieme alle seguenti altre città del sud e delle isole: Avellino, Cagliari, Catanzaro, Enna, Lecce, Matera, Nuoro, Oristano, Ragusa, Salerno, Trapani e Vibo Valentia
Uso efficiente del suolo e variazione dell’uso di suolo: valori superiori a +30 mq/ab, ad esempio a Enna, Brindisi e Agrigento).
Chi voglia avere maggiore e migliore contezza del rapporto Ecosistema Urbano 2024, può scaricarlo e leggerlo,cliccando qui.