Lo sciopero è stato indetto dai sindacati Anaao Assomed e Cimo-Fesmed per i medici e dal sindacato Nursing Up per gli infermieri e le altre professioni sanitarie
Uno sciopero di 24 ore e metterà a rischio più di un milione di prestazioni sanitarie che avrebbero dovuto essere erogate nella giornata del 20 novembre. In pratica, possono saltare migliaia di servizi di assistenza, 50 mila esami radiografici, 15mila interventi chirurgici programmati e oltre 100mila visite specialistiche. Sono garantite soltanto le prestazioni d’urgenza
I tre sindacati hanno proclamato lo sciopero per i finanziamenti insufficienti per la sanità, per il mancato rispetto dei contratti di lavoro, per l’assenza di un piano straordinario di assunzioni, per la mancata defiscalizzazione delle indennita di specificità e- soprattutto- perchè il lavoro dei medici, degli infermieri e delle altre professioni sanitarie perde ogni giorno di valore e di dignità.
“Nessuno vuole più lavorare sapendo di rischiare quotidianamente una denuncia, un insulto, un calcio o una manganellata. Nessuno è più disposto a rinunciare a ferie, riposi, malattie per garantire i servizi. Nessuno intende più lavorare in un’emergenza ormai cronica, la cui fine neanche si intravede”- dicono in una nota congiunta i tre sindacati.
“Protestiamo per chiedere di ripristinare la centralità del medico, del dirigente sanitario, dell’infermiere, del professionista sanitario e degli specializzandi in qualunque decisione che riguardi i pazienti, scardinando quindi mentalità aziendaliste ed economicistiche che non possono coniugarsi in modo efficace con la tutela della salute”-aggiungono.
Anche in Sicilia si registrerà un certo impatto di questo sciopero sulle prestazioni ospedaliere, sebbene si preveda che potrebbe essere inferiore rispetto alle regioni dell’Italia centro-settentrionale.
Tuttavia è previsto che qualche bus parta dalla Sicilia alla volta della manifestazione a Roma alle ore 12,00 del 20 novembre in Piazza SS. Apostoli.