Riceviamo e pubblichiamo
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Aldo Capitano
Una pubblicità sul documentario mi ha reso curioso e con spirito critico sono andato. Seduto a metà delle file delle poltrone del Cinema Concordia di Agrigento.
Essendo fondatore di un movimento socio culturale politico autonomo, sono libero di assistere e ascoltare chiunque, le varie parti politiche, per farmi una convinzione ed una opinione personale di ciascuno.
Il filmato, tecnicamente ben fatto, puntuale nei tempi e nel racconto, ha stimolato l’attenzione dal primo all’ultimo momento.
Una storia di un uomo politico Presidente della Regione che riconosce la sentenza dei giudici, assolve il suo compito di vivere nella ristrettezza carceraria per un certo periodo di tempo, interrotto da un’ora al giorno d’aria, che egli trascorreva sportivamente attivandosi con il footing,contando i passi giorno dopo giorno, fino alla fine dei 1768 giorni.
Un periodo vissuto che ha formato e forgiato il “Presidente” ancor di più a contatto con altri detenuti.
Un periodo vissuto nella restrizione della libertà,in pochi metri che le carceri possono concedere a ciascun penitente.
E la vita in carcere gli ha fatto vedere tanto,specie suicidi di uomini che non ce la facevano più.
Carceri che “la politica” dovrebbe porre molte più attenzioni per renderle più efficaci e moderne per una sopravvivenza più umana .
Colgo l’occasione per fare una breve digressione e ricordare a chi legge ciò che è scritto in una parete all’entrata dell’ex “ manicomio” di Agrigento: “ Non tutti ci sono, non tutti lo sono.”
E’ una frase incisa,ripeto, nella parete dell’ingresso dell’ex ospedale psichiatrico , alias “ manicomio”.
Frase ideata dal famoso Prof. Mario La Loggia.
Questa frase dice molto e tutto ,fa riflettere: “non tutti ci sono” , cioè molti degli ammalati sono liberi cittadini ; e …“non tutti lo sono”, perché ai tempi antichi, se qualcuno era scomodo in casa per fatti di eredità o per altri motivi, veniva “ internato” all’ospedale Psichiatrico. E ciò non solo ad Agrigento, avveniva in tutt’Italia.
Questa frase potrebbe essere usata come “metafora” per gli ambienti carcerari e politicoistituzionali.
Riflettiamo : ci sono politici che la fanno franca e non sono preda della Giustizia?
Ed ancora: ci sono gruppi politici o politici che usano l’arma giudiziaria per colpire uno o altro politico perché forte e potente?
Sono del parere che ci sarebbero tanti e tanti politici che la fanno franca e politici organizzati che , con mentalità non certosina, riescono a trovare la colpevolezza altrui per distruggere una carriera politica e fare fuori “ un avversario”.
Quale uomo politico non ha “ inciampato”?…
I cittadini credono che la politica non sia più una cosa seria , perché reputano l’uso della politica per interessi personali di arricchimento. E ciò ha fatto perdere credibilità alla politica.
Dunque tutti i politici sono da ammucchiare in un fascio d’erba?
Qualche rara eccezione di politico integerrimo forse ci sarà ancora?
Dobbiamo dubitare?
I dubbi dei cittadini sono assai. Ma è anche vero che i cittadini votano e scelgono, per tale motivo non dovrebbero lamentarsi.
Il documentario fa notare la vulnerabilità umana.
E se da un lato Cuffaro ha scontato una pena con rispetto alle istituzioni, dall’altro vorrei sapere se le Istituzioni sono certezza per i cittadini e per la collettività.
C’è dove si addentrano e vedono, c’è dove lo sguardo non si sofferma su casi anche più forti e pesanti.
Il Caso Cuffaro , come tanti altri casi in Italia, è il caso preso forse a campione?
Direi che lo Stato , le Istituzioni, dovrebbero essere più coerenti e più certe, senza discriminazioni.
L’Italia è caduta in basso e noi cittadini speriamo ad una risalita di risanamento politico istituzionale.
Anche la mancanza di aiuti al terzo mondo è un’ingiustizia, ed il Burundi , dove si è recato Cuffaro in aiuto dopo aver scontato la pena, rappresenta un pensiero affettuoso e umano di andare in soccorso alle vite sofferenti.
Cuffaro, non mi sembrerebbe un uomo senza anima e senza cuore, ho l’impressione che sia stato un politico impegnato , con i pregi e i difetti, che ha saputo dare equilibrio alla politica.
E’ incappato in un errore umano, ma vorrei sapere e conoscere se altri non sono incappati per disinteresse delle Istituzioni o per volontà delle Istituzioni.
Dobbiamo dubitare che : “non tutti lo sono e non tutti ci sono?”…
Aldo Capitano