Il Coordinatore regionale settore formazione professionale dello SNALS chiede un urgente incontro sulla vendita del Cefop e scrive al Presidente della Regione Rosario Crocetta, agli Assessore RegionalEster Bonafede e Nelli Scilabra, nonchè al Dirigente Generale Corsello
In riferimento alle procedure di vendita dell’Ente Gestore Cefop in as, la scrivente organizzazione sindacale ha più volte, nelle sedi opportune, avuto modo di manifestare motivi di forte preoccupazione
non solo per la tenuta dei livelli occupazionali ma anche per le forti anomalie che contraddistinguono tale procedura di vendita.
Si ritiene necessario ed opportuno sottolineare che lo Snals Confsal ebbe, sin dall’ attivazione della procedura di insolvenza ai sensi della legge Prodi Bis legge 270/99, motivi di forti perplessità poiché
riteneva che tale strumento normativo si raccordasse con difficoltà con la normativa regionale vigente in materia di formazione professionale.
Per quanto sopra premesso, la scrivente organizzazione sindacale con la presente richiede un urgente incontro ed intende sottoporre all’attenzione delle SS.LL. alcuni elementi, ritenuti di grave criticità, che
contraddistinguono la vendita dell’Ente Gestore Cefop in as, riservandosi un’analisi più dettagliata ed articolata in sede di confronto con le SS.LL. Nello specifico, si chiede di verificare:
.
1. se la procedura di vendita dell’Ente Gestore Cefop in as sia in palese contraddizione con gli intendimenti del Governo regionale tesi a razionalizzare la spesa pubblica;
2. se il consorzio Cerf rispetti il contratto in tutti i suoi aspetti e, soprattutto, se lo stesso sia in regola nel pagamento degli emolumenti ai propri dipendenti;
3. l’utilizzo delle risorse economiche già destinate al Cefop, relativamente alla seconda annualità dell’avviso 20, in rapporto al numero del personale da trasferire al consorzio;
4. la legittimità del trasferimento dei beni mobili (attrezzature informatiche etc), utilizzati dal Cefop in as, al Consorzio
5. la posizione economica del consorzio finalizzate alla ricapitalizzazione della compagine sociale;
6. se con la stessa somma finanziata relativamente alla seconda annualità dell’avviso 20, possa esistere qualsiasi altra forma di tutela e garanzia occupazionale di tutto il personale già legittimamente in servizio al Cefop, anche utilizzando l’Ente in house providing.
Infine, si ritiene che la concessione di una deroga ai sensi dell’art 2112 del codice civile comporterebbe grave danno alle centinaia di lavoratori che rivendicano legittimamente e da tempo un credito nei confronti del Cefop in as, senza tralasciare che è intendimento del consorzio Cerf instaurare con il personale selezionato nuovi rapporti di lavoro che determinerebbero l’azzeramento dell’anzianità giuridica (e quindi economica) degli stessi.
2 commenti
http://t.co/GLHCQNSmX0 http://t.co/onDHtlfW9C
Singolare che lo SNALS non abbia chiesto le stesse garanzie di legge per i 1415 lavoratori che si apprestano ad essere assunti a “tempo determinato”, per sette mesi, perdendo anch’essi l’anzianità di servizio e quindi l’azzeramento dei relativi istituti contrattuali. Molto singolare… Oeserei dire a senso unico.