Esperto
L’ennesimo, per ciò stesso presumiamo, a malincuore, non ultimo, sintomo della deficitaria gestione dell’attuale amministrazione comunale si è manifestato a seguito dell’avvenuto riconoscimento, in ragione del censimento svoltosi nel 2011, di circa 1.700 inconsapevoli favaresi quali cittadini residenti nel Comune di Agrigento, perchè proprietari di immobili ricadenti sul territorio della Città dei templi.
La vicenda si lega ad altra, irrisolta da decenni, relativa alla regolamentazione dei confini tra il Comune di Favara ed Agrigento, specificamente in ordine alla porzione di territorio comunale conosciuto quale “Favara ovest”, oggetto di proclami di avvenuta risoluzione, ovvero di encomiabile lavoro delle commissioni competenti, smentiti dai fatti.
Potranno ben comprendersi i disagi che centinaia di famiglie favaresi, perché tali sono nella sostanza, saranno chiamate ad affrontare nell’immediato presente (spazzatura, rilascio di certificazioni, rettifica di precedenti dichiarazioni di residenza, tumulazione, etc), ma la riflessione che si impone di necessità è quanto la predetta questione inciderà sulla già drammatica situazione finanziaria del Comune di Favara, che, nella predisposizione, in termini programmatici, del prossimo esercizio finanziario, dovrà fare i conti con delle minori entrate tributarie, a fronte di una spesa corrente di oltre 30 milioni di euro e di altrettanti debiti, ai quali questa amministrazione, ad oggi, è stata incapace di approntare una soluzione.
Ieri sera, intanto, all’interno del castello Chiaramonte, i consiglieri Distefano, Palumbo, Fallea e Ceresi, tutti componenti della speciale commissione per la rettifica dei confini, hanno incontrato i cittadini interessati al “forzato esodo” e la stampa. Si sta cercando di correre ai ripari, ma la pezza è destinata ad essere troppo piccola rispetto al buco che si vuole coprire.
Antonio Fallea ha parlato dell’impegno della commissione della quale è presidente, spiegando che l’attenzione dei componenti non è calata dopo l’incontro di Dicembre 2012 con l’amministrazione di Agrigento. “In più occasioni – ha detto – ho sollecitato il sindaco a dare i mezzi e il personale all’architetto Criscenzo, ma non è accaduto nulla”. E a questo nulla, come nei precedenti venti anni, è addebitabile il danno a carico di circa 1700 favaresi.
Presente all’incontro l’avvocato Giuseppe Di Miceli, responsabile provinciale di Adiconsum, che ha invitato gli interessati a restare uniti nella difesa dei loro diritti e ha offerto la disponibilità della sua associazione a tutela dei loro interessi.
Antonio Palumbo si è assunto l’impegno di assistere i cittadini per limitare i loro disagi e di analizzare le ripercussioni del trasferimento di centinaia di famiglie sul bilancio finanziario di Favara e su altri aspetti come il rapporto numerico tra cittadini e dipendenti comunali. Come dire, adesso si conosce il danno per chi se ne va forzatamente, a breve conosceremo quello di chi resta.
Oggi pomeriggio ci sarà un altro incontro, questa volta ad Agrigento, con i due sindaci e i presidenti dei Consigli comunali.
Si è perso un anno che, dicevamo, si aggiunge agli altri che dimostra come la politica, nel nostro territorio, non sia in grado di risolvere i problemi della gente.
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La commissione confini incontra i cittadini trasferiti d’ufficio ad Agrigento
By vedisotto3 Minuti di lettura