Nella graziosa sala "silvia pellegrino" della provincia regionale si è svolto il convegno promosso dalla IX commissione lavoro del consiglio provinciale, sul tema "le donne e il mercato del lavoro in provincia di Agrigento".
L' ambizioso obiettivo di spostare l'attenzione dalle candidature alle prossime elezioni politiche, ai bisogni delle donne e al cattivo funzionamento del M.d. L. non è stato coronato dal successo che avrebbe meritato. Tuttavia, sia pure in assenza di molti dei soggetti che avrebbero dovuto esserci, l' introduzione di Nino Spoto e gli interventi di Giacomo Minio, per confindustria, Massimo Raso per la CGIL e di Maurizo Masone con le conclusioni, hanno avuto il merito di portare i dati di una imprenditoria femminile che anche in provincia sembra dare segni di vita in un panorama di difficoltà e distrazione.
Anche se puo' apparire insufficiente e meritevole di ben piu' consistenti indagini e indirizzi per il superamento delle attuali difficoltà, il convegno ha legato attraverso l' osservazione di imprese al femminile, dati, che sono al centro del dibattito nazionale e a cui l' opinione pubblica mostra parecchia sensibilità.
Lo studio rivela che nelle imprese dirette da donne il tasso di corruzione è piu' basso che in quelle dirette da uomini. La loro sensibilità ai temi dei servizi sociali e sanitari come per la scuola e di gran lunga maggiore rispetto ai consigli di amministrazione formati esclusivamente o prevalentemente da maschi. Inoltre le aziende a guida femminile reagiscono meglio alla crisi. Non si possono ignorare le difficoltà che incontrano anche per il peso che assume la famiglia in imprese di tal genere. Ma che dire dell' agnosticismo di cui è circondato il tema dello sviluppo e dei diritti di cittadinanza per le donne e non solo. E già un risultato aver cominciato a parlarne.