Lunedì prossimo il Consiglio comunale dovrà approvare le misure correttive alle finanze del Comune chieste dalla Corte dei Conti e sulle quali si registra un ritardo di tre mesi rispetto alla scadenza posta dalla Magistratura contabile del 25 Novembre scorso.
Nella proposta dell’Amministrazione comunale si chiedono ancora sacrifici con tagli di spesa su alcuni servizi e altri sul salario dei dipendenti comunali.
Ragioniamo! Nulla è stato risparmiato ai contribuenti favaresi dall’aumento dell’Irpef, Tares, alla mini Imu e non c’è stata la consolazione del “così è per tutti”. In altri paesi della nostra provincia, senza scomodarci di cercare un confronto a livello nazionale, non hanno aumentato l’Irpef che ha fatto scaturire la mini Imu, non hanno adottato la Tares, restando in regime Tarsu e sono stati tutelati i diritti fondamentali dell’utenza, come quello dell’accesso all’acqua, bene indispensabile. A tal proposito, a Favara, nonostante l’indirizzo espresso dal Consiglio comunale sul ricorso all’esposto da presentare alle Autorità garanti contro Girgenti acque, il sindaco si è astenuto a porre in essere qualsiasi azione legale contro l’azienda che gestisce il servizio idrico e nulla è stato fatto per impedire di tagliare l’acqua anche a chi non poteva pagare.
La gente ha dato. Qualcuno si è anche indebitato per pagare le tasse. Chiedere ancora equivarrebbe a cercare di tirare succo dalle pietre. I favaresi sono con le spalle a muro sulle tasse e sulla scarsissima qualità dei servizi. Mai, storicamente mai, si è toccato il fondo come in questo momento.
Fermiamoci un attimo e riprendiamo il ragionamento da un altro punto di vista, quello del Palazzo.
C’è stato l’invito del sindaco rivolto ai consiglieri di ridursi i compensi del 30 per cento, c’è una proposta della maggioranza del 20 per cento e una diversa dell’opposizione di azzerare completamente ogni indennità politica dell’Amministrazione comunale e del Consiglio.
Riprendiamo da dove abbiamo lasciato. Negli ultimi due anni e mezzo, la politica non è riuscita a migliorare la qualità di vita della collettività, che dal canto suo è stata ed è vittima di disservizi di ogni genere. Ha pagato gettoni di presenza per le commissioni comunali e le sedute del Consiglio, eccessive in numero e speso inutili nella sostanza le prime, molto spesso improduttive le seconde. Ha pagato le indennità al sindaco e alla Giunta ricevendo in contropartita ciò che è sotto la luce del Sole e che è perfettamente inutile descrivere.
Potrebbero consiglieri e amministratori ricomporre la pacificazione con la gente rinunciando per i prossimi due anni e mezzo a qualsiasi indennità e dare una risposta consistente al problema finanziario dell’Ente. Una sorta di risarcimento, vi abbiamo pagato, prima, senza ricevere benefici, non vi pagheremo in futuro. Un risparmio di circa un milione di euro. Favara sta a cuore a tutti? Questo è il momento di dimostrarlo. In undici consiglieri sono già pronti a presentare la proposta e a votarla. Spetterebbe agli altri dimostrare in modo inequivocabile che sono scesi in politica per servire la gente. Potrebbe l’ex capopopolo diventato sindaco fare sua la proposta dell’opposizione e ritornare ad essere una guida e un esempio per la città.
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1 commento
“In undici consiglieri sono già pronti a presentare la proposta e a votarla. Spetterebbe agli altri dimostrare in modo inequivocabile che sono scesi in politica per servire la gente”.
Se sarà così, andremo a votare prima della naturale scadenza…
Spero di sbagliarmi.