Un consiglio? Andiamo in Consiglio

Stasera l’assise cittadina affronterà la proposta dell’Amministrazione comunale sulle misure correttive alle finanze dell’Ente, chieste dalla Corte dei conti.
I partiti politici, almeno quelli dell’opposizione con in aggiunta il Pd, si sono già espressi sul particolare punto, affermando il principio che nessun sacrificio si può chiedere alla cittadinanza, ché ha già dato.
Per il Partito democratico, il Nuovo Centrodestra, Rifondazione comunista, Atr.4, Socialisti riformisti e Ripensare Favara, le risorse finanziarie vanno cercate in una migliore conduzione dei tributi che va dalla lotta all’evasione fiscale alla gestione diretta degli stessi tributi da parte del Comune. Mentre, bocciano qualsiasi aumento della pressione fiscale, tagli agli stipendi dei dipendenti comunali e tagli sui servizi.
Gli argomenti che si affronteranno stasera nell’aula del Consiglio sono di massimo interesse per la collettività, che dovrebbe partecipare in massa ai lavori, trattandosi di fatti nostri.
Senza contare che la stessa presenza dei cittadini sarebbe di conforto ai consiglieri chiamati a decidere sul punto.
I favaresi andranno in consiglio? Essendo io uno di loro, posso immaginare che anche in questa occasione si chiuderanno, in una sorta, di pessimismo cosmico secondo il quale, nulla può cambiare il destino di Favara. E davanti all’inevitabile, tanto vale restarsene a casa o al bar, dove si è sempre d’accordo sulle cose che vanno male e sulle colpe della politica.
La folla a Favara non vuole saperne di diventare popolo, ci diceva spesso l’arciprete don Mimmo Zambito. E, quasi certamente, aveva ragione e rinfacciarcelo in ogni occasione, per stimolarci.
Don Mimmo, intanto, ha lasciato Favara, noi, dal canto nostro, siamo rimasti folla.

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