Valentina Piscopo
8 marzo 1908- 8 marzo 2014. Sono trascorsi ben 106 da quel tragico giorno quando le operaie dell’industria tessile Cotton di New York, scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, ma l’8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Scoppiò un incendio e le 129 operaie prigioniere all’interno morirono arse dalle fiamme. In ricordo di questa indelebile ferita umana, Rosa Luxemburg propose la data dell’8 marzo come una giornata di lotta internazionale, a favore delle donne.
E proprio, partendo dal suo significato primitivo e primario, ovvero di riflessione sulla condizione femminile e sulle vessazioni che la donna ha dovuto subire e che, purtroppo continua a subire, è stato organizzato il convegno “ 8 marzo e…oltre”. L’evento organizzato dal Centro Donna “ George Sand” in sinergia con l’associazione culturale, prettamente rosa, “Fabaria donna”, vuole celebrare la “Festa della donna”, affrontando tematiche importanti e delicate, analizzando la figura femminile nelle sue molteplici sfaccettature, inserita all’interno della società. Nella location del Castello Chiaramonte di Favara, alle ore 17.00, molteplici gli interventi previsti, arricchiti dalla presenza della compagnia teatrale “Arcobaleno”.
Volontà degli organizzatori è di celebrare la data dell’8 marzo nel suo senso più puro, allontanando lo stereotipo delle donne che approfittano di questo giorno per essere trasgressive, magari andando nei locali e festeggiare la loro “libertà”. Ma non è questo il significato della tanto agognata “libertà” femminile. E’ il rispetto e l’uguaglianza con gli uomini. Perché l’unica cosa che vogliono le Donne è giocare la partita della vita con gli uomini, ma avendo in mano le stesse carte e, soprattutto, avendo le stesse regole sociali e culturali. Basta discriminazioni!
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