Sicuramente una grande soddisfazione, sia sotto il profilo lavorativo che culturale, per un ambiente che, tra l’altro, ha assistito compiaciuto all’istituzione, nel novembre del 2004, di una Scuola del Fumetto a Palermo, strettamente collegata all’autorevole Scuola del Fumetto di Milano, dove gli insegnanti sono tutti professionisti del settore (disegnatori della Sergio Bonelli Editore, quella di Tex e Dylan Dog, della Panini Comics, quella della Marvel, e della Disney), i quali nei corsi che propongono, oltre alle regolari lezioni, hanno creato, tra le altre iniziative didattiche collaterali, veri e propri programmi e laboratori di “decodificazione del linguaggio del fumetto per gli insegnanti delle scuole, affinché possano utilizzare questo linguaggio per finalità didattiche”. Come a dire: fare uscire, dalle normali pagine degli albi, gli schemi narrativi delle strisce per utilizzarli come strumento divulgativo ed educativo nella scuola, istituzione che già da tempo lo utilizza per la realizzazione di progetti e campagne di sensibilizzazione sociale e culturale. Inoltre, la Scuola del Fumetto è anche una casa editrice, che pubblica le opere che i professori giudicano essere valide e mature per incrociare gli ambienti delle edicole, delle librerie o, addirittura, delle gallerie d’arte, come la palermitana Affiche, dove, sempre più spesso, le esposizioni e le mostre hanno al centro la visione diretta e l’analisi delle tavole originali delle opere a fumetti dei più importanti autori italiani ed internazionali, prendendo a modello ciò che è già prassi comune in celebri musei come il Whitney Museum di New York o, recentemente, il Louvre di Parigi. Inoltre, appare opportuno citare anche l’opera Brancaccio, storie di mafia quotidiana, degli autori palermitani Giovanni Di Gregorio e Claudio Stassi, edita dalla Becco Giallo Editore nel 2007, sulla difficile quotidianità del quartiere nel quale don Pino Puglisi ha scosso le coscienze di tutti con la usa azione, e dove venne anche ucciso.
Infine, per chiosare questa rapida e riassuntiva panoramica sul mondo del fumetto in generale, ed in Sicilia in particolare, appare appropriato menzionare una singolare iniziativa politica che, nell’ormai lontano marzo del 2001, è stata portata avanti in sede parlamentare siciliana, mediante la presentazione all’Ars di un disegno di legge a tutela dell’arte del fumetto, “per mettere in luce e sostenere i tanti talenti siciliani nel campo del disegno e della grafica”. Purtroppo la fine della legislatura che in seguito seguì, fece arenare il progetto legislativo, il cui contenuto e la cui portata rimangono sempre validi e, in ogni caso, auspicabili.
Antonio Fragapane
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