Da circa due mesi in casa Pd si discute e si dibatte sulla possibile entrata nella guida amministrativa della città.
Facciamo un passo indietro nel tempo.
Il partito di Renzi , sconfitto alle elezioni amministrative, viveva la sua tranquilla esistenza all’opposizione, mentre il suo rappresentante in Consiglio comunale ha agito in perfetta autonomia. L’elezione di Tonino Moscatt a deputato nazionale ha ridato nuovo vigore al partito. Si è svegliato da un torpore che dura da qualche anno. Molti giovani si sono avvicinati, uno di loro è stato scelto come coordinatore cittadino e i “veterani” hanno avuto la grande capacità di dare spazio al nuovo. Nel Pd, senza volere offendere gli “altri”, ci sono da sempre le teste pensanti della politica locale. Gente che conosce perfettamente la macchina amministrativa e sa cos’è un partito. Lo stesso Moscatt si è guadagnato sul campo i suoi risultati. Nel bene o nel male, non c’è un partito, per organizzazione e competenza, che possa dargli lezioni.
Ancora in corso il suo rinnovamento è arrivata la “tegola” della tessera di Manganella.
Ritorniamo ad oggi.
Il partito ha davanti a se il grande dilemma: entrare o non entrare in Giunta. Meglio: caricarsi o non caricarsi il sindaco. Da circa due mesi, dicevamo, discutono. Questo fatto la dice lunga su due aspetti. Il primo è la conferma che le cose sono notevolmente cambiate e, comunque, sono diverse rispetto a quanto potrebbe accadere nella stragrande maggioranza degli altri partiti che già l’indomani del tesseramento del sindaco si sarebbero arroccati nel Palazzo.
Si parla dell’esistenza di un documento, una sorta di condizioni da presentare al sindaco. Ad ogni modo a distanza di mesi dal tesseramento e dal vuoto di un assessorato per le dimissioni di Cassaro, tutto è fermo.
L’altro aspetto sono le possibili motivazioni al desistere. Cosa frena il Pd a farsi carico di Manganella? Lo stesso frenare, intanto, la dice lunga su eventuali dubbi e perplessità. In generale si desiste quando non ci si fida, in questo caso politicamente. Quando il guadagno non c’è la perdita è sicura e su questo ragionamento si perde tempo o non si ha fretta.
Non si vuole rischiare sull’immagine del partito entrando a oltre metà corsa in una esperienza non certo rosea.
Alla fine il Pd dovrà decidere e lo farà a breve. Intanto ha offerto ai favaresi l’aspetto diverso della politica che tiene nella dovuta considerazione le opinioni degli iscritti e della gente, senza darsi eccessivo pensiero sulla spartizione del potere.
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1 commento
Mi pare di poter dire, con assoluta certezza, che il centro-destra non rirpoporrà più Managnella come sindaco…….quando lo ha fatto sapeva bene quello che faceva…..che cioé era marcatamente un uomo di sinistra, battagliero e desideroso di spendersi per Favara…. ha deciso di candidarlo…… e non si è capito bene perché…..
La prossima volta….. se mai…. dovrà essere il PD a ripresentarlo…….E sarà un momento di estrema chiarezza……così ci saranno due proposte alternative di amministrazione della città che verranno sottoposte democraticamente al giudizio dei cittadini…….. W la democrazia nella chiarezza !