On. Mariagrazia Brandara
La più grande scommessa di chi si impegna in beni sottratti alla mafia è far si che questi possano tornare a dare frutto. Ed è ciò che avverrà con i terreni attualmente gestiti dai soci della cooperativa "Rosario Livatino – Libera terra", che in questi giorni hanno già arato e seminato 60 ettari tra le contrade Robadao e Gibbesi con grano duro di certificazione biologica. Altri cinquanta ettari, in contrada Virgilio, saranno coltivati a ceci nel febbraio prossimo.
Tutto questo grazie al lavoro dei soci e al contributo di Bnl, che ha messo a disposizione i fondi per l'acquisto di aratro ed erpice, e di Libera, che ha donato alle cooperative quanto necessario per comprare le sementi. Il trattore, invece, bene sequestrato nella provincia di Trapani, è stato concesso in comodato d'uso gratuito grazie all'interessamento del Consorzio agrigentino per la legalità e lo sviluppo.
"Robadao vive e produce – ha dichiarato il presidente del Consorzio Mariagrazia Brandara -. Il lavoro dei soci e il sostegno economico degli sponsor e di Libera consentirà di far crescere su quei terreni il grano, che simbolicamente rappresenta la vittoria della vita sulla mala erba della criminalità, che su quei territori aveva piantato le sue cancerose radici. Il bene sequestrato di Robadao – aggiunge – rappresenta, come detto dal prefetto Francesca Ferrandino, un punto di partenza per un percorso di legalità nel nostro territorio, ed è per questo che invito il presidente della Regione Rosario Crocetta a svolgere una sua Giunta regionale proprio nei locali di Naro, per rappresentare la vicinanza del Governo isolano e rafforzare quanto fin qui fatto in termini di riscatto dal giogo mafioso".
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