Giuseppe Lentini – Tania Sgarito – Paolo Dalli Cardillo
Noi vogliamo aiutarlo, anche se sullo specifico tema non c’è alcuna necessità, perché i risultati li tocchiamo con le mani. A Favara si tratterebbe, infatti, di una pura formalità. Cosa può dire Sasà?
Il fatto ricorda la barzelletta di un avvocato che doveva difendere uno, accusato di avere ucciso i genitori. Cosa poteva dire l’avvocato per convincere i giudici se non “abbiate pietà per questo povero orfano”.
Anche noi, come nella metafora, possiamo avere solo pietà del “povero” Sasà, che per tutta la sua esistenza ha sognato di fare il sindaco per dare il colpo di grazia a Favara.
Qualcosa ha tentato di fare, ma in un modo così maldestro che sarebbe stato meglio non fare assolutamente nulla.
In merito alla relazione, il metodo utilizzato è stato quello cinese di procurarsi danni maggiori per non pensare ai minori. Una sorta di superare il mal di testa dandosi una martellata sulla mano, in modo che il nuovo dolore superi per intensità il precedente. Così la questione, per fare alcuni esempi, della viabilità è stato superato da quello legato al centro storico e quello finanziario dell’Ente li supera tutti. Chi mai può pensare di polemizzare sulla viabilità, sul personale comunale, sul centro storico, sulla pulizia della città, sui servizi sociali, quando il Comune rischia di finire a gambe all’aria per la sua grave situazione finanziaria?
Così, Favara, oggi, ha un solo problema quello finanziario, messo a bagnomaria in attesa di un’altra ben più grave catastrofe o alla fine ingloriosa del mandato elettorale del sindaco.
In buona sostanza, la relazione annuale e, se volete, pure triennale è fatta. Favara ha una sola criticità quella finanziaria e l’amministrazione non sta lavorando in attesa di un altro problema che lo superi per importanza.
