Gaetano Savatteri ci ha ormai abituati ad una narrazione sapiente, “densa e saggia, propria di un venerando mastro” della scrittura. Voce nota del Tg5, fin da giovane Savatteri è attratto dal mondo del giornalismo, tanto da fondare nel 1980 il periodico “Malgrado tutto”, pubblicazione ancora oggi protagonista del dibattito culturale nella provincia di Agrigento e che negli anni ha annoverato tra i suoi collaboratori autori come Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri e Matteo Collura. Nato a Milano da genitori originari di Racalmuto, a dodici anni si trasferisce con la famiglia in Sicilia, dove, dopo la maturità classica conseguita ad Agrigento, diventa collaboratore del Giornale di Sicilia prima e de L’Indipendente poi, fino ad approdare alla redazione giornalistica della rete ammiraglia Mediaset. Gaetano Savatteri in questi giorni è presente nelle edicole e nelle librerie con il suo nuovo lavoro editoriale intitolato, con un sagace gioco di parole, “Strani nostrani” (Novantacento Edizioni), volume che raccoglie i suoi articoli che negli ultimi quattro anni sono stati pubblicati sul mensile I Love Sicilia. Abbiamo contattato l’autore che ha concesso un’intervista per i lettori di www.siciliaonpress.com.
Ciao Gaetano. Comincio con le parole scritte da un altro grande scrittore, Pietrangelo Buttafuoco, siciliano come te e che al tuo libro ha scritto la prefazione. Lui scrive che “Strani nostrani” è un “pretesto per saldare un tuo debito con la tua amata terra, la terra di Sicilia”. E’ così?
Per certi versi è così. D’altra parte per tutti i siciliani e forse ancor di più per quelli che hanno lasciato la Sicilia, il rapporto con la propria terra è sempre irrisolto. Né con te, né senza di te posso vivere, diceva uno scrittore. Ecco, non finisco mai di fare i conti con la Sicilia. E più ne faccio e più questi conti non tornano mai.
Nel libro, in un centinaio di pagine circa, sei riuscito mirabilmente a sintetizzare e racchiudere gli elementi forse più tipici della sicilianità che è in ognuno di noi. Sembreresti quasi un visitatore di vite altrui.
Fondamentalmente sono un cronista, uno che osserva e racconta. Mi hanno insegnato che dietro a ogni notizia c’è sempre una persona e ogni persona ha una storia. Ma è anche vero che le storie succedono solo a chi sa raccontarle. Già in un mio libro “I Siciliani”, che l’editore Laterza continua a ristampare, mi ero avventurato a descrivere la Sicilia attraverso le vicende umane di alcuni protagonisti, più o meno famosi. Ho cercato di disegnare una guida al paesaggio umano della Sicilia. In quel libro tutti i personaggi scelti erano letterari oppure vite concluse del passato più prossimo o più lontano. In questa raccolta di profili, ho adottato lo stesso schema ma relativamente a personaggi della cronaca, colti nell’attimo in cui venivano descritti, ancora una volta per capire se esiste un carattere siciliano. Ma la conclusione è che esistono invece i siciliani, ciascuno diverso dall’altro e con la propria unicità.
continua…
Antonio Fragapane
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Gli “Strani nostrani” di Gaetano Savatteri (parte prima)
By vedisotto3 Minuti di lettura