Raggiunto l'accordo per gli Ata ex Lsu

Valentina Piscopo
Dopo mesi di trattativa, grazie all’impegno di tutte le parti coinvolte,  finalmente è stato raggiunto l’accordo per le numerose lavoratrici e lavoratori Ata ex- LSU.
L’on. Angelo Capodicasa fa sapere ai lavoratori che svolgono pulizie nelle scuole che il 28 marzo scorso, presso il Ministero del Lavoro , si è tenuto un incontro per l’esame delle problematiche occupazionali relative agli appalti di pulizia nelle scuole, con la presenza del capo di Gabinetto del Ministro, il dott. Raffaele Ieva.
Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti dei consorzi, le aziende, nonché le sigle sindacali CGIL, CISL, UIL. Nel corso dell’incontro, il Miur ha rappresentato che, al fine di garantire la continuità del servizio di pulizie nelle scuole e l’occupazione dei lavoratori, utilizzerà risorse pari a 450 milioni di euro a decorrere dal primo luglio di quest’anno e fino al 30 marzo del 2016. I lavoratori Ata ex-LSU che svolgono servizio nelle scuole saranno impegnati in ulteriori attività consistenti in interventi di ripristino del  decoro e della funzionalità degli immobili adibiti ad edifici scolastici al fine di garantire l’effettiva realizzazione delle attività previste nell’accordo.
Lo stesso Ministro del Lavoro si impegna ad attivare percorsi di formazione e riqualificazione professionale. Pertanto, l’emendamento presentato dall’on. Capodicasa il 26 marzo c.a., con lo scopo di prorogare il servizio per 3 anni,  in parte è stato proposto proprio dal Ministero del Lavoro. Lo stesso giorno alla Camera dei Deputati si sono registrati gli interventi  dell’on. Moscatt e dell’On. Maria Iacono a favore dei lavoratori Ata ex-LSU che, nei mesi passati, hanno lottato con i  lavoratori precari.
Numerose le manifestazioni portate avanti da questi uomini e donne su tutto il suolo nazionale. In particolar modo, Favara è stata una delle prime città a lottare per i propri diritti, organizzando, con determinazione e coraggio costante, cortei , proteste e tavoli tecnici, facendo sentire la loro voce fino ai politici che stanno a Roma, perché “il pane non ha colore”.

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