Luca Gargano
“Riaccasato” a due anni e mezzo da una campagna elettorale condotta da acerrimi nemici, “messo alla prova” da sei mesi per verificarne la ritrovata “unità d’intenti” e ora messo “formalmente” alla porta dinanzi alla stampa.
La parabola del figliol prodigo, in tutta salsa Favarese e post-comunista, prosegue, e nell’attesa che scada il presunto ultimatum imposto al Primo Cittadino, non rimane che da chiedersi a cosa sia servito o reso funzionale finora il “periodo di prova” concesso a Manganella dal Partito Democratico di Favara.
Senza voler tanto discernere sul documento stilato dai Democratici locali e originalmente notificato “brevi manu” al sindaco, con tanto di testimonianza giornalistica, la sostanza del messaggio recapitato al sindaco è la seguente: “Sasà, o ti cunsigni testa e pedi a nantri o…nemici come prima!”.
Tutto ciò, che viene fatto passare per confronto democratico mal celando altri interessi, tutti da decifrare ai poveri ignari del potere municipale, si consuma lentamente ma inesorabilmente alle spese della Città, sempre più abbandonata a se stessa e alla sua ineluttabile auto-gestione.
Non ci rimane che attendere la fine delle “schermaglie democratiche” per capire quando finirà l’agonia e si potrà cominciare ad immaginare una svolta amministrativa per Favara.
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1 commento
Non direi proprio!! SOLAMENTE CHIACCHIERE DA CORTILE e un po’ di INVIDIA!!! DIVENTERÀ BELLISSIMA NEL 2016…