Stante il permanere della difficile e non più sostenibile condizione in cui si trovano gli Enti di Formazione Professionale, le Associazioni Datoriali ANFOP, ASEF e ASSOFOR hanno trasmesso all’Assessorato regionale alla Formazione una comunicazione che integralmente pubblichiamo.
Le scriventi Associazioni Datoriali Anfop, Asef e Assofor, rappresentative della maggior parte degli Enti di Formazione professionale operanti in Sicilia, ritengono di avere compreso i reali intendimenti della controparte nel non volerle convocare all’incontro del 30 maggio u.s., essendo ormai chiaro che si mira a penalizzare pesantemente e definitivamente gli Enti Gestori, non solo quelli di piccole e medie dimensioni, tentando magari di strappare un solitario assenso alle altre due Associazione datoriali che rappresentano, pur legittimamente, soltanto gli interessi di alcuni Enti storici.
La motivazione di incontrare, contro una prassi ormai da tempo consolidata, solo le Associazioni firmatarie del contratto collettivo di lavoro (ma di converso tutti i Sindacati, anche quelli non firmatari) ha trovato una più plausibile spiegazione, oggi a tutti palese, nella proposta “bere o affogare” che è venuta allo scoperto il giorno dopo.
La premessa è necessaria stante l’epilogo del tavolo tecnico, concretizzatosi nella direttiva n. 44808 del 30.5.2014, che stigmatizziamo nella forma, vista la tempistica che viene imposta agli Enti -appena cinque giorni di cui due realmente utili per mandare “ad occhi bendati” una manifestazione d’interesse, carente per altro ancora del modello da sottoscrivere – e nella sostanza, visto che in effetti la direttiva non precisa le regole, ne lo stanziamento economico, ne tantomeno, l’inizio e la fine, il periodo d’impegno e, quindi, le modalitá.
Le Istituzioni formative attendevano da mesi di conoscere il proprio futuro e il segnale è arrivato anche stavolta alla fine del secondo anno, a procedure di licenziamento avviate.
Inoltre, con la richiamata Direttiva, l’Amministrazione Regionale chiede per l’ennesima volta a ciascun Ente, l’invio dell’elenco del personale di cui all’Albo Regionale degli Operatori, tralasciando la circostanza non più trascurabile che, ad oggi, detto Albo non è stato ancora pubblicato in Gurs e consiste in vari elenchi provvisori pubblicati sul sito del Dipartimento, per altro oggetto di numerosi ricorsi, sia per gli evidenti errori che per le pesanti illegittime limitazioni, non previste dalla Legge che lo ha istituito, e che prevederebbe invece, ad esempio, l’approvazione della Commissione Regionale per l’Impiego.
Non è possibile, pertanto, onerare gli Enti della responsabilità di valutare, in questo stato di incertezza, quali lavoratori hanno diritto o meno di rientrare nel suddetto Albo, per essere inseriti negli elenchi richiesti. Si evidenzia, inoltre, che l’Avviso 20/2011 – atto normativo avente forza di lex specialis – prevedeva, per i tre anni di vigenza, l’impegno di personale in organico al 30.6.2011, mentre la Direttiva del 2013 per la seconda annualitá, chiedeva l’impegno da parte degli Enti, a tutelare tutto il personale impiegato nella I° annualità. In tal senso, la richiesta degli elenchi del personale, limitata a quelli assunti entro l’anno 2008, è altresì discordante rispetto alla normativa richiamata e falsata riguardo al costo del personale, che ciascun dovrà imputare a discarico nella III annualità dell’avviso 20/2011. Richiedere contestualmente detto elenco anche per le attività dell’Obbligo formativo, rende tutto ancora più assurdo, sia per le divergenti caratteristiche delle due filiere della formazione, innanzitutto in termini di durata, di arco temporale, di requisiti professionali, etc, e poi per la non prevedibilitá del futuro impegno del personale, stante l’imprevedibilità di entrambe…di tutte …le commesse, da qualche tempo a questa parte.
In ultimo, da notizie di stampa, parrebbe che il Governo intenda stanziare per la III° annualità in questione 97 milioni di euro, ovvero meno del 50% di quanto stanziato per la II° annualità, colmando tale carenza con 43 milioni di euro, attraverso il finanziamento di voucher formativi, che come noto non consentono alcuna pianificazione economico finanziaria per gli Enti Gestori e che possono rappresentare solo una risorsa supplementare e marginale, rispetto ai flussi ordinari e consolidati, che oggi verrebbero più che dimenzzati, dopo il taglio del 10% operato lo scorso anno. Ricordiamo che, a fronte di un bando triennale, gli Enti -senza scopo di lucro- hanno assunto impegni contrattuali che non possono comprimere e che producono effetti in più esercizi.
A questo punto, non possiamo non denunziare il progressivo smantellamento per via amministrativa di un Diritto riconosciuto dalla legge ai Siciliani, giovani e non, ovvero il Diritto alla Istruzione e Formazione Professionale, delegittimando il settore, più che dimezzando il personale del Dipartimento competente, paralizzando l’azione dell’Amministrazione attiva, non impegnando Risorse comunitarie.
Alla luce del perdurante stato di sofferenza economico-finanziaria nonché di incertezza normativo-giuridica, le scriventi Associazioni Datoriali, non ritengono vi siano le condizioni per interrompere lo stato di crisi proclamato, così come le procedure di licenziamento collettivo ai sensi della L.223/91, riservandosi inoltre, ogni opportuna ed eventuale azione legale a tutela dei propri Associati e del proprio personale dipendente.
Attendiamo, oltremodo, segnali di apertura vera al confronto con le parti sociali, di cui le scriventi Associazioni sono parte attiva legittimata da Atti formali e impegni concreti. Che si faccia subito chiarezza sugli obiettivi e le regole del gioco, e si proceda speditamente verso l’attuazione di una riforma del settore per via legislativa
Gabriele Albergoni
Presidente ANFOP
Benedetto Scuderi
Presidente ASEF
Antonio Oliveri
Presidente ASSOFOR
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