L’Assessorato regionale per i beni culturali e l’identità siciliana ha approvato l’elenco contenente la lista dei beni immateriali da inserire nel Registro delle eredità immateriali siciliane. La Regione, infatti, nell’ultima Gazzetta Ufficiale (consultabile all’indirizzo http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g14-19/g14-19.pdf) ha voluto rendere omaggio a una cospicua parte del proprio patrimonio culturale, creando in tal modo un inedito strumento giuridico-normativo che possa essere il primo passo per una più ampia e concreta valorizzazione e promozione di quelle tradizioni ed espressioni culturali isolane, che da sempre la rendono terra unica, a cavallo tra continue oscillazioni degli opposti. Scorrendo il lungo elenco, si nota subito la caratteristica classificazione utilizzata, che differenzia le voci in varie categorie.
Si va dalle “Celebrazioni”, dove per la provincia di Agrigento spiccano la sentita Festa di San Calogero, la Pace di Caltabellotta (che mise fine alla prima fase della Guerra del Vespro) fino all’unicità delle strutture degli Archi di Pasqua di San Biagio Platani. Il Registro contiene inoltre la categoria “Saperi”, dove hanno ottenuto un loro importante riconoscimento i Saperi della civiltà mineraria della Sicilia centro-meridionale (ovvio il riferimento al parco minerario di Comitini e alle zolfare di Racalmuto), l’arte etnoplastica di Roberto Vanadia (celebre per i suoi presepi, veri e propri gioielli di “mini architettura”), la Pesca e salagione del pesce azzurro di Sciacca e l’intera Cucina tradizionale siciliana. In quest’ultima voce sarà possibile spaziare nell’intero universo culinario che ha reso celebre la Sicilia nel mondo e prendere in considerazione, tanto per rimanere nella nostra provincia, il Tagano di Aragona piuttosto che i dolci di mandorla della tradizione pasticcera agrigentina, passando per la molto particolare e gustosa Frascatula di Santa Elisabetta.
Nell’elenco sono presenti anche delle vere e proprie icone come i maestri ceramisti di Burgio Giuseppe e Paolo Caravella, inseriti in una categoria significativamente denominata “Tesori umani viventi”. E all’interno del Registro non mancano le curiosità, come l’inserimento del Gallo italico, ovvero l’antico idioma alloglotta tipico di alcuni comuni dell’ennese e del messinese ancora oggi regolarmente parlato e addirittura risalente alla dominazione normanna, dell’antica Arte del papiro, inserita tra i Saperi di Siracusa e di Giuseppe Alessi, primo presidente della Regione Sicilia che figura tra i Tesori umani viventi.
Antonio Fragapane
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Ufficializzato il Registro delle eredità immateriali della Regione siciliana
By vedisotto2 Minuti di lettura
1 commento
Intanto, un grazie alla regione per l’ istituzione di tale registro e nello stesso momento desidererei sapere come mai, le festività per la settimana santa delle Isole Eolie, Lipari, non sono state inserite nell’ elenco riportato in pdf, sarebbe opportuno un chiarimento