Il nostro giornale ha diffuso una notizia sbagliata che dava per certo il taglio del servizio, esclusivamente, per gli allacci abusivi, da qui la presenza dei carabinieri poiché, nel caso specifico, si tratta di furto.
La fonte era autorevole trattandosi direttamente del sindaco Manganella, che a sua volta aveva contattato un’altra autorevole voce di Girgenti acque.
Le cose non stanno cosi.
Stanno come le hanno poste i consiglieri comunali Rino Scalia, Giovanni Bennardo e Salvatore Lupo che fin dal primo momento hanno denunciato il fenomeno della interruzione del servizio agli utenti morosi.
E con loro lo stesso presidente del Consiglio comunale, Leonardo Pitruzzella, che ne ha parlato nella recente seduta e che per domani mattina ha programmato una riunione di capigruppo.
Intanto dal punto di vista della legittimità l’azione di Girgenti acque è perlomeno discutibile
Le Corti di merito hanno costantemente affermato l’essenzialità del servizio idrico, sottolineando a più riprese l’inviolabilità del diritto all’acqua, considerato come bene primario.
A tal proposito, il tribunale di Castrovillari ha accolto il ricorso del comune di San Lorenzo in Vallo in cui l'ente locale chiedeva di ripristinare immediatamente la fornitura d'acqua a tutta la popolazione che era stata tagliata dalla Sorical Spa a causa di un debito contratto con il Comune.
Un atto significativo perché il Tribunale dichiara che la Sorical ha violato l'articolo 2 della Costituzione. “La somministrazione dei servizi essenziali è volta a soddisfare i bisogni primari aventi fondamento costituzionale nella tutela di diritti inviolabili come il diritto all'acqua potabile”. Il Tribunale, inoltre, sancisce il principio per cui la morosità dell'utente non è ragione sufficiente a soddisfare la sospensione della fornitura di un bene primario come l'acqua.
I tagli alla fornitura sono quindi dichiarati illegittimi.
Lo sono ancora di più a Favara, dove non esistono i contatori e si paga una quota uguale per tutti dal bar alla vecchietta.
Come fa il povero a risparmiare se non ha il contatore?
L’art. 53 della Costituzione recita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.
Il regime forfettario applicato a Favara di fatto esclude la possibilità di contribuire secondo le, richiamate dalla Costituzione, capacità contributive.
Allora, il povero non deve pagare nulla? Il povero deve, certamente, pagare secondo i consumi. Deve avere la possibilità di risparmiare attraverso un misuratore e pagare meno con la divisioni in fasce sociali delle utenze.
E’ colpa di Girgenti acque? La colpa è della politica che rende vulnerabili i cittadini.
Ciò che sta accadendo a Favara è un fatto gravissimo. Tagliare l’acqua a chi non può pagarla significa spedire centinaia di famiglia tra le braccia aperte degli usurai, ché un povero non ha accesso nelle banche.
Di queste famiglie si mette a rischio la stessa salute per mancanza di igiene.
C’è una parte della politica che non interviene e c’è quella parte che si interessa del popolo e si sta dando da fare per bloccare l’azione di Girgenti acque. E non solo.
Scalia, Bennardo e Lupo chiedono l’immediato ripristino delle utenze interrotte e si riservano di adire alle vie legali contro il sindaco e Girgenti acque.
Intanto, i tagli continuano.
1 commento
I miei complimenti signor franco, grazie dell’informazione corretta e puntuale che riesce a dare, è vero bisogna togliere il potere, della gestione di un bene primario come l’acqua, a tali usurai farabutti che non sono altro. Mi sono meravigliato dell’amap di Palermo che con pochi spiccioli di euro ed in pochi minuti si fa un nuovo allaccio, e per una spesa di circa 15 euro ogni tre mesi si ha la fornitura bastevole per una famiglia modesta, perchè i nostri politici non prendono tale esempio e impongono a tali usurai una condizione simile a favore ai propri cittadini, invece di andare a fare settimane di file presso la loro sede a scapito pure di migliaia di euro e certificati assurdi carico nostro.