Gli ultimi recenti tre anni, scanditi dalla pessima amministrazione Manganella, rischiano definitivamente di fare entrare la cittadinanza in uno stato irreversibile di rassegnazione, secondo la quale la soluzione è una sola: aspettare altri due anni affinché si chiuda questa triste pagina del governo cittadino.
Ciò che scoraggia, strano a dirsi, non è tanto il malgoverno della cosa pubblica, ma l’assoluta mancanza di antidoti allo stesso male. La festa della Legalità di Maggio scorso ha sollevato una polemica al vetriolo, con reciproche gravi accuse tra il sindaco da una parte e i consiglieri dell’opposizione dall’altra, che ha agitato la possibile presenza dello spettro della mafia all’interno del Palazzo. Su questi precisi fatti, il M5S ha chiesto un incontro con il Prefetto che a distanza di circa un mese non è ancora avvenuto.
Il Pd locale ha consumato incontri su incontri per stabilire la nuova linea del partito in seguito al tesseramento di Manganella. A distanza di mesi, ancora si incontrano.
Il servizio di igiene ambientale gestito direttamente dal Comune doveva così come più volte annunciato dai politici, migliorare ed invece ci troviamo a convivere con la spazzatura appesa al laccio. Inimmaginabile cosa potrebbe accadere in caso di un probabile sciopero degli operatori ecologici, quando a fronte delle casse comunali vuote si dovranno pagare gli stipendi.
Non si registra alcuna diminuzione della spesa della politica, ché si continuano a convocare le commissioni consiliari e a percepire il gettone di presenza, senza benefici per la città.
La Corte dei Conti scrive e il Comune legge. L’ultima “missiva” è di qualche giorno fa sempre sulle misure correttive.
Ci stiamo abituando, mentre il dibattito politico si è spostato dalla piazza fisica a quella virtuale di Facebook.
“Quello che sta avvenendo in queste ore nel corso principale della città, dovrebbe far vergognare il sindaco gli assessori e tutti i consiglieri comunali. Ma questo in un paese normale!!”. E’ il commento lasciato sul social network da Giovanni Mossuto, responsabile provinciale Enti locali, del partito del sindaco. Mossuto si riferisce all’autorizzazione di un gazebo rilasciata ad una pizzeria di fronte alla piazza Don Giustino.
Il dirigente del Pd rincara la dose “negli anni 70 – scrive – si diceva “mura e futtitinni” perché questo creava occupazione, questa nostra città per almeno altri 100 anni pagherà lo scotto di tale politica. L’occupazione selvaggia di tutto ciò che è pubblico, dalle strade ai marciapiedi fino ai muri per i cartelloni pubblicitari, rientra nella logica del mura e futtitinni.”
Una riflessione che ci fa tornare al concetto di mancanza di “antidoti” che determina la rassegnazione, ché il mura e futtitinni è avvenuto con la presenza della stazione dei carabinieri, oltre quella dei vigili urbani con lo specifico compito del controllo sull’edilizia, e in una città distante solo dieci chilometri dal capoluogo di provincia, dove c’era e c’è un prefetto e i comandi provinciali di tutte le forze di polizia. Eppure, il fenomeno non si è mai “arrestato”. Sono state costruite migliaia di palazzi e palazzoni, non certamente dall’oggi al domani, in un territorio che fa parte dell’Italia e oggi la stessa Italia si stupisce del fenomeno. Bisognava fare le denunce? Siamo stati e siamo omertosi? Viene amaramente da ridere a pensare l’ovvia risposta. I limiti delle abitazioni erano un centinaio di metri altre il Calvario, il Convento dei francescani, l’Itria e Ville delle Rose, mentre il paese si è allargato per chilometri oltre il Calvario, il Convento, l’Itria e Ville delle Rose e ci volevano le denunce dei privati per accorgesi del fenomeno? “Mura e futtitinni” così come si può occupare il suolo pubblico, evadere le tasse, sporcare, chiudere le strade, insomma tutto.
L’unica novità sul fronte della legalità è la festa, prima non c’era.
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Il rischio più grande per i favaresi è la rassegnazione
By franco.pullara4 Minuti di lettura
1 commento
Un bellissimo articolo, una descrizione dettagliate della realtà ed un’analisi politica oggettiva. Bisogna partire sempre dalla realtà, per evitare di vivere la non-realtà, ed i fatti raccontati sono lucidi: l’opposizione consiliare che denuncia pubblicamente con manifesti murali un “presunto” atto illegittimo sul regolamento del cimitero, ma che stranamente, dopo l’ennesima sconfitta, rimane in silenzio, rinuncia a continuare la battaglia. Il PD che prende tempo e non decide mai, anche se rimane il fatto che ha un sindaco, un assessore e due consiglieri tesserati. Il M5S che perde sonoramente e giustamente inizia un confronto interno. E poi ci sono i favaresi….che non sono andati a votare e chi ci è andato ha votato per il PD e NCD. L’ha fatto per rassegnazione? Per paura del nuovo? Chi non è andato a votare l’ha fatto perché sta bene e non gli importa nulla? oppure non si riconosce in nessun partito o politico di opposizione? C’è un’altra verità, dal 13 giugno è impossibile (per la legge) fare la mozione di sfiducia al sindaco. Che facciamo ora? Il PD non gli chiede le dimissioni, il NCD neanche, il consiglio lo sostiene e gli elettori lo premiano (grazie o no a Matteo Renzi non importa più di tanto). Questa è la realtà, nuda e cruda…tranne ovviamente che vivo in un altro mondo e allora comprendetemi