“L’isola felice” è il titolo di un opuscolo che qualche anno fa l’Amministrazione comunale di Comitini fece stampare e distribuire per promuovere e pubblicizzare il piccolo comune e le sue attrattive storiche ed artistiche.
Ultimo in termini di grandezza territoriale e popolazione tra i 42 comuni ricompresi nella provincia agrigentina è balzato di recente agli onori della cronaca nazionale per un servizio che il New York Times ha realizzato proprio lì evidenziando, di certo non in termini positivi, il consistente numero dei lavoratori alle dipendenze del comune.
Dal giugno 2011 si è insediata una nuova amministrazione guidata dal Sindaco Felice Raneri con il quale abbiamo cercato di capire se ancora, dopo i primi effetti della spending review, si possa ancora parlare di territorio “fiabesco”. “Nel nostro piccolo centro si continua a vivere dignitosamente anche se, come quasi tutti i comuni italiani, abbiamo subito pesanti tagli nei trasferimenti sia nazionali che regionali; compiendo notevolissimi sforzi siamo, almeno per quest’anno, riusciti ad evitare di aumentare le aliquote dei tributi locali e soprattutto dell’IMU per cercare quantomeno di non infierire sulle già provate tasche dei cittadini, gravate già pesantemente dai tributi che sono costretti a pagare per servizi che non gestisce più il Comune in maniera diretta come ad esempio quello della RSU”.
Comitini purtroppo non dispone di grandi risorse od occasioni di lavoro da offrire ai giovani e le piccole possibilità di lavorare sono offerte dalle poche attività commerciali presenti in paese che per la maggior parte “sopravvivono” perché offrono beni di prima necessità; il lavoro pubblico o l’impiego è praticamente inesistente tranne che per quei lavoratori provenienti dalle leggi regionali che hanno permesso il loro utilizzo negli enti locali.
Oggi, come tutti gli enti locali siciliani, ci si trova a fronteggiare anche le difficoltà connesse alla continuazione di questo rapporto di lavoro che, alla luce delle problematiche prospettate dalla Regione e dai limiti imposti dal governo nazionale, si tenta, con molti sforzi di portare avanti. A differenza di molte realtà territoriali della provincia, Comitini, ha saputo comunque sviluppare importanti progettualità atte a realizzare possibilità di sviluppo e di lavoro; è attiva nella zona a nord del paese l’area artigianale dove hanno trovato allocazione diverse piccole aziende che si interessano di diverse produzioni quali falegnameria, confezionamento prodotti in plastica, prodotti dolciari ed altro; sono piccole attività che non sono in grado di offrire tantissimi posti di lavoro ma creano piccole occasioni che in un periodo travagliato come questo riescono a dare una boccata d’ossigeno.
E’ ancora in fase di realizzazione invece il progetto mirante a incrementare la popolazione residente: attraverso una serie di finanziamenti regionali e comunitari l’Amministrazione ha provveduto ad acquisire al patrimonio una serie di immobili che una volta ristrutturati verranno destinati all’accoglienza di nuclei familiari che decideranno di trasferirsi a Comitini.
A fronte di un periodo di grande crisi economica sono comunque tanti i progetti che l’Amministrazione comunale riesce a portare avanti soprattutto nell’ambito del coinvolgimento della popolazioni in attività sociali e ricreative; particolare attenzione è stata infatti sempre riservata alle fasce più sensibili della popolazione come giovani ed anziani: il CPT – Centro perla Prevenzionedella Tossicodipendenza – si occupa della realizzazione di laboratori artistici e professionali, come laboratori di fotografia, teatro, falegnameria, musica, cinema, volti ad incentivare interessi ed aspetti della personalità ed accrescere, al contempo, gli interesse sociali ed artistici dei giovani e meno giovani.
Comitini è sicuramente uno dei comuni precursori nello sviluppo delle attività legate allo sviluppo della persona ed al suo pieno ed efficace inserimento nella società moderna; in tale ottica infatti, accanto al Centro Sociale, ha operatola Bibliotecacomunale, all’interno del Palazzo Baronale Bellacera ricchissima di volumi, alcuni tra l’altro di notevolissimo pregio storico, all’interno della quale gli utenti possono non solo leggere ma dedicarsi all’ascolto della musica, alla visione di film o documentari ed alle attività legate all’utilizzo di dispositivi multimediali.
Accanto, quindi, alle numerose criticità finanziarie legate all’attuale crisi economica che vede a rischio la sopravvivenza stessa dei piccoli comuni ci si trova comunque di fronte ad una piccola realtà che in tutti i modi prova a non sparire ricercando e spesso attuando tutte le possibilità che consentono di crescere attraverso la creazione e mantenimento di occasioni di lavoro, per il tramite di tutte quelle possibilità che le norme regionali e soprattutto comunitarie riescono ancora a dare. Forse, oggi, l’isola felice è un po’ più lontana.