Aldo Mucci
All’inizio doveva essere il lavoro, non il Senato, no la Pubblica amministrazione.
La “grande” riforma, doveva puntare sul lavoro, il “famoso” Jobs Act, (anglicismo dal significato poco trasparente) stile America, all’impronta by Obama. Non succede niente, il Senato rinvia alle “ad kalendas graecas “l’esame del Ddl.
Addio quindi alle promesse ai giovani precari, alle “semplici” partite iva. Recentemente la commissione bilancio del senato ha dato parere non ostativo,ma indicando le difficoltà finanziarie del provvedimento. Oggi tutto tace,a cominciare dai soldi che mancano per la cassa integrazione in deroga.
Le agenzie per l’impiego “strasudano” per inserire i contatti tra domanda e offerta, centinaia di candidature contro la “magrezza” di richieste da parte di aziende. Nel frattempo, la Commissione europea insiste per capire se la “revisone” dell’articolo 18 ha dato i risultati sperati: licenziamenti più facili = maggiori investimenti = più assunzioni. Mi rileggo il Jobs Act punto per punto. Forse non ho capito. Primo punto: Taglio dell’Irap del 10 per cento finanziato dall’aumento dell’aliquota sulle rendite finanziarie. 2° punto, Energia: ridurre il costo del 10 per cento per le aziende attraverso un taglio degli “incentivi cosiddetti interrompibili”. 3° punto: Assegno universale per chi perde il lavoro, con obbligo di seguire un corso di formazione e di non rifiutare più di una proposta di lavoro. 4° punto: Obbligo di rendicontazione online ex post per ogni voce dei denari utilizzati per la formazione professionale finanziata da denaro pubblico.5° punto: Trasparenza: amministrazioni pubbliche, partiti, sindacati devono pubblicare online ogni entrata e ogni uscita. 6° punto: Nuovi posti di lavoro. Per sette settori (Cultura-Turismo-agricoltura, Made in Italy, Ict, Green economy, Nuovo Welfare, Edilizia ,Manifattura), il Jobs Act conterrà un singolo piano industriale. 7° punto: Presentazione entro otto mesi di un codice del lavoro. 8° punto: Riduzione delle varie forme contrattuali, oltre 40. 8° punto: Processo verso un contratto di inserimento a tempo indeterminato a tutele crescenti. 10° punto: Agenzia Unica Federale che coordini i centri per l’impiego, la formazione e l’erogazione degli ammortizzatori social Legge sulla rappresentatività sindacale e rappresentanti eletti dai lavoratori nei Cda delle grandi aziende. Certo, parlare di lavoro è un tema difficile da svolgere,meglio rinviare e occuparsi d’altro. Come diceva il Perozzi nel film Amici miei di Mario Monicelli :“Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione. Mi sovviene un neologismo del Conte Mascetti : “Tarapìa tapiòco! Prematurata la supercazzola, o scherziamo”?
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