I pensionati se n’erano fatta una ragione delle Sue dichiarazioni, (rese al Paese con tanta determinazione da non ammettere dubbi) di estendere il “BONUS FISCALE” di 80 euro dal 2015 ai pensionati tanto da attivare una sostanziale fiducia sul fatto che Lei avesse mantenuto la promessa, che era un impegno del Governo.
I pensionati non hanno provato gelosia, quando in busta paga è arrivato il “bonus” a chi aveva un reddito da lavoro sino a 1.500 euro, piuttosto hanno avvertito la loro esclusione come una sottovalutazione dei sacrifici cui sono stati sottoposti, subendo una tassazione di oltre il 30% rispetto ai pensionati europei, con l’aggravante del congelamento delle pensioni povere ( a partire da quelle di invalidità civile, di vecchiaia ed al minimo, che costituiscono una ulteriore cinica mortificazione delle loro condizioni di vita in stato di povertà assoluta.
Ma anche le pensioni che non arrivano a 1.200 euro, per anni tenute ferme mentre la bolletta della vita aumentava costantemente, meritavano un recupero dello spread ed una rivalutazione.
Ed, invece, apprendono da altre dichiarazioni televisive che non sa dove trovare le risorse, continuando la solita litania sui conti dello Stato, sul deficit di bilancio, sul debito pubblico e tralasciando, come i Suoi predecessori, di rendere disponibile il “credito pubblico” e cioè le entrate dovute e che lo Stato non si impegna a “prelevare” le tasse dalla ricchezza privata che ammonta a 8.600 miliardi ed a portarle nelle casse pubbliche per mettere in equilibrio diritti e doveri sociali, in ragione della forza delle diverse classi di reddito.
E’ del tutto evidente che se da parte del Governo non ci saranno ripensamenti rispetto al diritto dei pensionati ad avere una risposta positiva alle richieste, contenute nella piattaforma unitaria di categoria e confederale e, quindi alle promesse ed impegni assunti, tanto platealmente, da parte del Presidente del Consiglio, daremo vita ad azioni di lotta, a settembre perché nelle attuali condizioni i pensionati non stanno sereni e credono che sereno non debba starci nemmeno il Governo.
Piero Mangione