“In Sicilia ogni Provincia sembra essere una Repubblica a sé”. E’ lo sfogo del sindacalista della Cgil, Franco Cangemi,per sottolineare la situazione, a suo dire, “ambigua” che sta vivendo nell’isola la formazione professionale in merito alla vicenda degli operatori impegnati negli sportelli multifunzionali. Oggi i lavoratori, circa 150 impegnati nel territorio agrigentino, si sono dati appuntamento davanti alla sede dell’ufficio provinciale del lavoro.
Un sit in ordinato, ma pieno di sofferenza, di rabbia. “Da noi, ad Agrigento, – spiega Cangemi – gli addetti agli sportelli sono stati costretti ad uscire, così come imposto dal competente dipartimento regionale, dai centri per l’impiego, dove operavano. In altre realtà della Sicilia questo non accade. Un provvedimento eseguito allora a macchia di leopardo. Vorremmo capire perchè si realizza questa ambiguità – aggiunge Cangemi – ci rivolgiamo al Presidente della Regione per cercare di mettere ordine e per indirizzarci verso un servizio che sia efficiente che garantisca noi, ma soprattutto gli utenti”.
Oggi cosa succede? “Succede che i disoccupati i cassintegrati si recano negli uffici dei centri per l’impiego. Ma non ci trovano – afferma Cangemi – senza la nostra presenza l’iter praticamente si blocca con conseguenze che possono essere sotto gli occhi di tutti”.
Fin qui i disagi per gli utenti, ma ovviamente questa è una situazione che finisce per ripercuotersi negativamente anche sui lavoratori.
“Infatti – osserva il sindacalista della Cisl, Gaspare Russello – il nostro progetto, che ha una durata triennalle, scadrà a settembre e il rinnovo è subordinato agli obiettivi raggiunti. Ma se non siamo messi nelle condizioni per potere svolgere le mansioni, ad oggi, dopo l’incomprensibile novità, non abbiamo nemmeno incontrato un utente, è quasi scontato che il nostro futuro occupazionale sia sensibilmente a rischio” – afferma Russello che poi aggiunge: “L’utente invece di essere messo al centro del progetto, è considerato una sorta di pacco postale da trasferire ora qua ora là”.