Carmelo Salamone, presidente dell’Ance, ha pensato di dare uno strumento validissimo alla politica e all’opinione pubblica attraverso l’analisi in numeri dell’economia del territorio in riferimento al settore delle imprese edili.
In pratica, ha fatto la pesatura per rendere maggiormente visibile le cause della mancanza di lavoro e della crescita del fenomeno della povertà che si sta allargando a dismisura nella nostra provincia.
E’ un primo lavoro, mentre si prepara ad altre analisi e ad altre pesature, ché le chiacchiere della politica stanno a zero quando alle stesse si contrappone la foto dello stato dell’arte. Il lavoro di Carmelo Salamone dovrebbe portare tutti a riflettere, in particolare, i politici.
Stiamo toccando il fondo e a dircelo sono i numeri, che non appartengono alla sinistra, alla destra o al centro.
L’analisi fatta dall’Ance riguarda il secondo quadrimestre del 2014 e il confronto con il 2013.
Facciamo parlare i numeri.
I lavori posti in gara nella provincia di Agrigento, mediante pubblicazione sulla GURS, nel secondo quadrimestre, Gennaio Agosto, sono stati per un totale di 12.368.661 euro. Nello specifico, fino a 1.250.000 ci sono state gare per un totale di 8.245.920, pari al 66,67 %. Da 1.250.000 a 5.186.741 solo 2 gare per un importo totale di 4.122.741, il 33,33%.
Oltre i 5.186.741 euro non c’è stata nessuna gara.
Adesso, arriviamo al confronto con l’anno precedente, il 2013.
Se nel 2014, secondo quadrimestre, le gare sono state 15, nello stesso periodo di riferimento nel 2013 sono state 16, un meno uno che tradotto il soldini fa saltare dalla sedia. Nel 2014 l’importo totale delle gare è stato di 12.368.661, mentre nel 2013 era di 14.244.848. Un meno 13,17% che la dice lunga sulla perdita di posti di lavoro.
Pesante è il confronto del periodo più lungo dal 2007 al 2014. A livello Sicilia, sempre in riferimento al secondo quadrimestre, si registra un meno 76,24 % di gare e un meno 78,97% di importi.
Qui finisce il primo rapporto dell’Ance e del suo presidente, adesso, ovviamente, dovrebbe su questi numeri e su questo strumento iniziarsi la cura della politica se davvero vuole essere produttiva del benessere del territorio. I dati dimostrano una caduta libera dell’economia in un settore portante dell’agrigentino e una tendenza a continuare la sua corsa verticale, bisogna fare qualcosa e i titolari del fare sono gli eletti rappresentanti del popolo.
