“Nessuna famiglia senza casa né lavoro. Nessun campesino senza terra! Nessun lavoratore senza diritti! Nessuna persona senza la dignità che dà il lavoro”. Parole di Papa Francesco che ha riunito in Vaticano i rappresentanti dei Movimenti Popolari. Un incontro internazionale. Nel discorso di accoglienza ha sottolineato che bisogna rivitalizzare le democrazie, sconfiggere la fame e la guerra, garantire a tutti la dignità, soprattutto ai più poveri e marginalizzati; a tutti ha detto testualmente “continuate la vostra lotta perché ci fa bene a tutti” –
Questo in estrema sintesi il messaggio del Papa nel discorso di apertura. Un incontro questo dei Movimenti popolari per ascoltare la voce degli ultimi, ai quali ha anche detto che le idee sui poveri i marxisti le hanno “rubate” al Vangelo. L’incontro si è svolto nei giorni scorsi, per iniziativa del Pontificio Consiglio Giustizia e pace e dalla Pontificia Accademia delle Scienze sociali. Campesinos, cartoneros, cioè riciclatori di carta e cartone presenti a Buenos Aires e in altre capitali latino-americane, empresas recuperates imprese di riciclaggio, ecc. ecc. tutti hanno partecipato all’incontro che ha visto fianco a fianco i rappresentanti dei cinque continenti di categorie di lavoratori precari, agricoltori, senza-terra, indigeni che non trovano rappresentanza nei sindacati tradizionali e si organizzano in “movimenti popolari”,….. insomma gente di tutte le periferie esistenziali, cioè tutte le categorie dei poveri veramente poveri, per dare a loro quella voce che né lo Stato né la società civile a loro riconosce. Papa Bergoglio li conosce tutti; quando era arcivescovo di Buenos Aires creò un’apposita vicaria a loro dedicata. Conosce le loro istanze e i mondi che rappresentano, mondi affollati di uomini e donne che la “globalizzazione dell’indifferenza” costringe agli ultimi gradini della scala sociale.
E in quest’incontro il Papa ha voluto ascoltare e sentire. L’Italia è stata rappresentata oltre che dallo storico Centro sociale milanese Leoncavallo, anche da “Banca Etica”, da “Genuino Clandestino” e dalla “Fabbrica Recuperata Rimaflow”, …..sottolineando comunque per tutti – parole del Papa- che l’ incontro “non risponde a nessuna ideologia”. E nello stesso tempo, Il Papa ha colto ancora l’occasione per respingere l’accusa di essere comunista,…. ha ribadito con forza che “l’amore per i poveri è al centro del Vangelo” e, conseguentemente, al centro della Dottrina Sociale della Chiesa. E proprio Elena Hileg Iannuzzi del Leoncavallo ha detto che il Papa con questa iniziativa ha riportato la Chiesa alle origini, diffondendo il messaggio originale del cristianesimo, richiamando le parole di Papa Francesco che ha definito l’evento ” un grande segno, perché viene messa alla presenza di Dio, della Chiesa, della gente, una realtà spesso messa a tacere. …. I poveri non si accontentano di promesse illusorie, scuse o alibi. E neanche possono aspettare a braccia incrociate l’aiuto delle Ong, di piani assistenziali o soluzioni che non arrivano o se arrivano” lo fanno in un modo “pericoloso”, per “anestetizzare o addomesticare”. Secondo il Papa, i movimenti popolari “esprimono la necessità urgente di rivitalizzare le nostre democrazie, tante volte sequestrate da innumerevoli fattori”. “Impossibile” immaginare “un futuro per una società senza la partecipazione protagonista della grande maggioranza” della persone. Bisogna superare “l’assistenzialismo paternalista” per avere pace e giustizia, creando “nuove forme di partecipazione che includano i movimenti popolari” e il “loro torrente di energia morale”. Come si vede quello vissuto dal Papa è stato un appuntamento che non ha temuto la “politicizzazione”, anzi, – ha detto – questa è necessaria “nel senso che i politici si devono rendere conto di questi problemi per cui ci vuole una certa pressione”, ma non la “ideologizzazione inutile”. Pressione che non deve scantonare cioè in ideologizzazione sterile ed inutile….perché unicamente finalizzata a risolvere i problemi. Quello dei giorni scorsi in Vaticano, insomma è stato un incontro che, corrisponde molto allo stile di questo pontificato e al modo di Papa Francesco di affrontare le questioni, favorendo a 360 gradi dialogo e confronto.
E così il Papa, mette in cammino processi che poi spetta alle gambe degli uomini di portare avanti. Perché, lo sappiamo, le idee camminano sempre sulle gambe egli uomini. Secondo Papa Francesco, Gesù avrebbe definito “ipocrita” chi vorrebbe affrontare “lo scandalo della povertà attraverso la promozione di strategie di contenimento e rassicurazione che rende i poveri solo negli esseri addomesticati e innocui”. “Dietro presunte opere altruistiche”, il Papa intravede infatti il rischio di ridurre i poveri “alla passività” mentre “le ambizioni di business e personali si nascondono”. Meglio certamente “il vento della promessa che alimenta l’illusione di un mondo migliore. Quel vento – ha detto Papa Bergoglio – diventa una tempesta di speranza”. E, francamente noi ci auguriamo che si sviluppi, cresca e diventi salutarmente efficace questo tipo di tempesta.