“O alcuni consiglieri comunali sono masochisti oppure facciamo davvero fatica a comprendere la posizione supina assunta dagli stessi nella seduta di eri sera. Di fatto hanno negato all’Aula, ridotta da tempo a semplice luogo di ratifiche, di potersi riappropriare della sua dignità politica ed istituzionale”. Il gruppo Mpa, composto da Alfonso Vassallo, Riccardo Mandracchia e Aurelio Trupia, e l’indipendente Angelo Vaccarello si dicono mortificati dall’atteggiamento di quanti, turandosi il naso, hanno permesso di approvare un conto consuntivo 2013 dai connotati dopati e virtuali, sotto la pressione psicologica della paventata decadenza.
“Un’altra opportunità sciupata – spiegano Vassallo, Mandracchia, Trupia e Vaccarello – purtroppo quando dalle parole bisogna passare ai fatti, all’appello sono in pochi a rispondere. Noi c’eravamo, abbiamo votato no ed eravamo pronti ad andarcene a casa anticipatamente. Gli altri evidentemente no. E allora non ci si può lamentare, non ci si può piangere addosso, non si può gridare al mondo intero che il Consiglio comunale viene sistematicamente maltrattato e svuotato delle sue funzioni, non viene messo nelle condizioni di lavorare sia da parte dell’esecutivo, collegiale o monocratico non fa differenza, che dalla macchina burocratica per poi alla resa dei conti, pur di restare in carica, fare finta di nulla. C’è qualcosa che non torna: la coerenza è una bandiera da sventolare sempre e comunque, anche quando si paga dazio. Per di più siamo di fronte ad un consuntivo surreale.
Al suo interno ci sono numeri che nulla hanno a che fare con la realtà finanziaria, quella drammatica di cui quotidianamente ci rende partecipi l’Ufficio Ragioneria e ci fotografano i giudici contabili. Nella seduta di ieri da un lato il Dirigente del Settore Finanziario di Palazzo dei Giganti ci ha riferito che lo strumento presenta un avanzo di amministrazione di un paio di milioni di euro, dall’altro ci ha poi rappresentato particolari criticità. Sono due condizioni apparentemente inconciliabili se il gioco non fosse scoperto – aggiungono i quattro consiglieri comunali – la verità è che per far quadrare i conti continuano ad essere inseriti residui attivi, le cui somme, piuttosto consistenti, non sono più sostanzialmente esigibili. Tant’è che, per garantire la sopravvivenza al Comune, siamo stati costretti a portare i tributi locali alle stelle.
Allora di cosa stiamo parlando, cosa ci sta a fare il Consiglio comunale a cui vengono sottratte le armi democraticamente possedute. Può sparare solo e soltanto a salve e in una unica direzione: quella rigorosamente indicata dagli Uffici e dall’Amministrazione attiva. E, proprio nel giorno della votazione del consuntivo, il Commissario straordinario Luciana Giammanco ha chiesto aiuto all’Ordine dei dottori commercialisti, sollecitando un intervento specialistico sui conti dell’Ente. Tutto questo non fa che aumentare le nostre preoccupazioni, i nostri dubbi e i nostri sospetti sul deficitario assetto finanziario del Comune di Agrigento. A questo punto noi chiediamo che la struttura del bilancio consuntivo 2013, così come quella del preventivo 2014, di cui non si hanno ancora tracce, vengano certificate da una società esterna abilitata – concludono Vassallo, Mandracchia, Trupia e Vaccarello – in modo da fare, una volta per tutte, massima chiarezza”.
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Mpa: "La paura della decadenza fa approvare il conto consuntivo 2013"
By sop3 Minuti di lettura