Il crollo di parte della “pista ciclabile” sul viale delle Dune sancisce, come se ce ne fosse stato il bisogno, il completo fallimento della classe politica agrigentina.
Nonostante infatti gli allarmi lanciati dagli organi di stampa e le sollecitazioni di tanti cittadini fra i quali quelli del Movimento 5 Stelle, in due mesi nulla è stato fatto per prevenire il crollo.
Per meglio capire il livello del degrado politico ed amministrativo giova ricordare che il tratto del viale delle Dune che oggi è così violentemente interessato dall’erosione è stato danneggiato negli anni a causa delle opere di riempimento a mare realizzate a Porto Empedocle (dove ancora oggi imprenditori e politici per niente lungimiranti fanno mercimonio del territorio progettando faraoniche opere a danno del mare e della costa) ed a San Leone, che possiede l’unico lungomare del mondo dal quale non si vede il mare.
Circa dieci anni addietro in quello stesso punto il mare mise a rischio il viale delle Dune e così, in fretta e furia, si realizzò una massicciata e si iniziò a progettare il recupero del litorale.
Arrivarono due milioni e mezzo di euro per la realizzazione di un progetto di ripascimento.
Il progetto prevedeva due fasi. Nella prima fase di collocale dei “salsicciotti” pieni di sabbia in senso verticale, quasi a creare un “pettine”, e di fare un primo ripascimento con sabbia grossolana.
La prima fase venne realizzata ed a perenne memoria venne persino posta la lapide che ancora oggi fa sinistramente mostra di se stessa in quel punto, ma la seconda invece no.
Avvenne infatti che il Comune, in procedura di emergenza, dirottò i fondi della seconda fase del ripascimento per mettere in sicurezza il Palazzo Lo Jacono (che poi crollò).
Spostamento di fondi dei quali sembra ancora la Regione chieda conto e ragione.
Oggi tutto quanto realizzato nella prima fase del progetto di recupero del litorale è andato completamente perduto, il palazzo Lo Jacono non esiste più e la “pista ciclabile” ha cominciato a crollare senza che a nessuno a Palazzo dei Giganti sembra che importi nulla.
In questo scenario di macerie e male gestioni, ritenendo di farsi interprete dei sentimenti di ogni cittadino di Agrigento, il Movimento 5 Stelle chiede l’immediata mobilitazione degli uffici comunali a salvaguardia della costa di Agrigento, e l’unanime censura politica nei confronti di coloro i quali con tanta disinvoltura hanno svenduto e svendono il nostro territorio e sperperano milioni di euro.