Piero Macedonio e Riccardo Gallo: i due carismatici leader del Patto per il Territorio si riavvicinano al Pdl: siamo alla vigilia delle Regionali. Una mossa a sorpresa che al loro predi-eletto sindaco, Udc, non va giù. Subìta la botta, pronta la risposta: Marco Zambuto “licenzia” dalla giunta Macedonio e promuove assessori due esponenti del movimento: Michele Mallia, ora dimessosi e indirizzato verso altri orizzonti, e Francesco Messina. C’è anche Angelo Vaccarello, ma lui resta a svolgere il ruolo di consigliere comunale.
E siamo così ai giorni nostri. Diciamo subito che il comune denominatore in tutta questa vicenda è il tradimento: tradito si è sentito Zambuto, tradito si è sentito il Movimento. Ma forse, alla fine, chi è stato veramente tradito è il popolo. O quanto meno quella maggioranza, piuttosto netta, di agrigentini che ha investito il voto sul sindaco e sui suoi alleati.
I vertici del Patto, fuori dall’amministrazione attiva, tornano ad attaccare. “Nell’apprendere che Messina, che è anche consigliere, e Vaccarello costituiscono un gruppo indipendente in aula, fuoriuscendo definitivamente dal nostro movimento, che per la verità da sei mesi erano stati estraniati come indesiderati, – si legge nella nota – si ha l’esatta misura della pochezza politica rappresentata da entrambi e da chi , maldestramente, li dirige”.
Chi è il regista vi chiederete? Ad ispirare la ribellione sarebbe stato il sindaco, “allettando – si evidenzia – sia Mallia che Messina con il posto nell’esecutivo e Vaccarello con un posto di sottogoverno assegnato a un familiare. Tutto questo – si sottolinea ancora nel documento – per danneggiare il Patto negli appuntamenti elettorali. Evidentemente è una mossa sconsiderata di chi ormai sa di essere alla frutta e cerca di annaspare cercando di stare a galla, ma ormai il nostro sindaco ha iniziato un declino che niente può più fermare. Ci avevamo creduto ad una rinascita della città, noi del Patto, quando con alacre impegno ed entusiasmo convincemmo gli agrigentini a ridargli nuovamente fiducia ed invece siamo rimasti traditi e delusi. Per questo non finiremo mai di chiedere umilmente scusa alla città che lui sta portando allo sfascio”.
I vertici del Patto danno infine una chiave di lettura, una valutazione sulle dinamiche che hanno portato i loro due ex consiglieri a dichiararsi indipendenti. “Caro sindaco –si svela nella nota – a Messina e a Vaccarello hai consigliato di assumere questa posizione in aula perché non hai neanche la forza di portarli nell’Udc, in quanto tuoi compagni di partito seri, come l’onorevole Firetto, non te lo avrebbero consentito”.
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