A PARLARE COSTANTINO GUZZO, DIPENDENTE IAL SICILIA SENZA LAVORO, SENZA RETRIBUZIONI, SENZA TUTELE E CON LA RABBIA IN CORPO PER LA PAROLA NON RISPETTATA DAL PRESIDENTE CROCETTA
Da ieri è ripreso il presidio permanente dei lavoratori della formazione professionale.
Davanti i cancelli dell’assessorato regionale alla Formazione professionale un gruppo di lavoratori, supportato dal sindacato di base Cobas Formazione professionale, manifestano il disappunto per le disumane condizioni in cui sono costretti a vivere i lavoratori del settore in balia di un Governo regionale che ha acqua da tutte le parti.
Ci sono anche due lavoratori incatenati. Si tratta di Filippo Cannata e Costantino Guzzo (nella foto da sinistra con a centro Maurizio Galici), dipendenti dello Ial Sicilia, ente di formazione revocato nel 2013 dall’amministrazione regionale.
Abbiamo voluto incontrare i lavoratori per capire i motivi dell’iniziativa nata a qualche settimana dalle festività natalizie.
I dipendenti dello Ial Sicilia raccontano al nostro giornale che attendono ancora, dopo due mesi, la ‘chiamata’ dal Ciapi di Priolo per riprendere a lavorare attraverso il progetto ‘Prometeo’. Lavoratori che da un anno e mezzo attendono un lavoro ed hanno ottenuto solamente promesse, promesse, promesse…..
Prometeo, lo ricordiamo, è il progetto nato per assorbire 1415 lavoratori, licenziati o sospesi dagli enti di appartenenza, attraverso un’offerta formativa che il Ciapi avrebbe dovuto erogare su tutto il territorio regionale per un costo complessivo di circa 35 milioni di euro. Una scelta del Governo del presidente Rosario Crocetta, rivelatasi un fallimento.
Ad oggi solamente circa 600 operatori sono stati richiamati.
Dal Ciapi fanno sapere che entro qualche giorno saranno avviati altri 35 corsi che dovrebbero occupare circa 150 lavoratori.
I lavoratori si aggrappano al presidio davanti l’assessorato alla Formazione professionale come ultima speranza.
Lo slogan dei lavoratori è: “Presidiare per rivendicare il diritto al lavoro tolto dal governo Crocetta”.
A parlare Costantino Guzzo, uno dei due lavoratori che hanno deciso di incatenarsi.
“Anche i miei figli – ci dice Guzzo – come i figli di tutti i lavoratori della Formazione professionale, hanno diritto a farsi un Santo Natale”.
“Ho deciso di ritornare a presidiare l’assessorato – spiega al giornale – per la mancanza di parola data dal presidente della Regione Crocetta”.
Il lavoratore non si sottrae dal raccontare l’accaduto.
“Circa due mesi fa – racconta Guzzo – sono stato ricevuto, insieme ad altri lavoratori, dal presidente Crocetta che mi ha tranquillizzato dicendoci di aver trovato la soluzione per pagarci ed ha parlato di uno stanziamento di 130 milioni di euro, ripreso da tutti i giornali”.
“Mi ricordo anche – prosegue il lavoratore nella ricostruzione del racconto – come si sia addirittura adirato nel momento in cui mi sono permesso di dissentire non credendo alle sue parole. E non avevo torto, i fatti mi hanno dato ragione ”.
“La verità è che a distanza di due mesi – sostiene Guzzo – per un diritto sacrosanto che è il lavoro e la retribuzione devo protestare, incatenandomi, contro un governo che dichiara di lottare contro la legalità mentre calpesta i miei diritti, in barba a tutte le leggi che mi tutelano”.
E’ un fiume in piena Guzzo che non riesce ad arrestare la rabbia covata dentro dopo mesi di inutili promesse e rassicurazioni balorde che non hanno cambiato la condizione di vita della sua famiglia.
“Malgrado il cambiamento dell’assessore da Nelli Scilabra a Mariella Lo Bello – afferma il lavoratore – vista l’esperienza da sindacalista di quest’ultima, pensavamo ad un livello di attenzione diverso e invece non è cambiato niente e le cose sono andate a peggiorare”.
In ultimo, Guzzo non risparmia critiche alla gestione fallimentare del progetto ‘Prometeo’ da parte del Ciapi.
E lo fa raccontando un preciso episodio che vede protagonista il direttore del Ciapi, la dottoressa Luciana Rallo.
“Circa tre settimane fa, in uno dei tanti tavoli tecnici – riferisce il lavoratore dello Ial Sicilia – la dottoressa Rallo ci assicurava che entro poco tempo sarebbero stati avviati altri 50 corsi coinvolgendo altri 250 lavoratori”.
“Cosa che non è ancora avvenuta – conclude Guzzo – eppure ci sono lavoratori che senza qualifica stanno insegnando nei corsi finanziati da Prometeo”.
“Come Cobas – commenta Maurizio Galici, segretario regionale di Cobas Formazione professionale – constatiamo amaramente e non accettiamo che il sistema sia abbandonato ad una lenta agonia”.
“Riteniamo fuori luogo – aggiunge l’esponente sindacale – individuare nei nuovi assessori responsabilità in merito ma per rafforzare questa nostra posizione sarebbero necessari atti concreti che diano risposte all’emergenza occupazionale ed alla grave emergenza sociale che vivono i lavoratori ed i giovani siciliani”.
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Formazione: Lavoratori ridotti alla fame s’incatenano davanti cancelli assessorato
By vedisotto4 Minuti di lettura
27 commenti
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” un governo che dichiara di lottare CONTRO la legalità ” speriamo sia solo un lapsus… Tornando invece coi piedi per terra, ma a quell’incontro di cui parla il sig. Guzzo, il governatore non aveva anche detto che avrebbe pagato gli tutti stipendi arretrati e che addirittura un eventuale pignoramento fatto alla Regione, avrebbe costituito titolo per accedere a quelle somme?
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