“Lui, Ganfranco Miccichè, si è tenuto il contenitore e ha venduto il simbolo a Berlusconi. Noi ci siamo tenuti il contenuto, che oggi ha una nuova casa”. Michele Cimino, fresco di divorzio dagli arancioni, ha presentato questa mattina, ad Agrigento, il suo Movimento: si chiama “Voce Siciliana”. Il segno distintivo: due cuori, uno giallo e uno rosso.
“Saremo presenti su tutto lo Stivale – ha annunciato il parlamentare empedoclino – si tratta di uno strumento a disposizione di tutti i siciliani che vivono nelle altre Regioni. E’ un modo per riscattare l’orgoglio e la dignità di quanti sono legati a questa nostra straordinaria terra”.
L’idea di Cimino è di trasformare il movimento ben presto in un partito meridionalista. “Vogliamo dare voce alla nostra Sicilia con un’azione concreta ed incisiva – ha spiegato – e già in occasione delle Politiche, soprattutto al Senato dove si gioca una delicata partita, pensiamo di potere dare il nostro fattivo contributo in termini elettorali per la causa Bersani. Per vincere ovviamente, in modo da spostare il baricentro verso l’isola”.
L’ormai ex capogruppo all’Ars di Grande Sud ha spiegato le ragioni che lo hanno portato a lasciare il suo amico Gianfranco, come tutt’ora lo chiama, al quale non chiude definitivamente le porte. “Io mi muoverò sempre in contrapposizione alla Lega – ha osservato Cimino – è il nemico numero uno della Sicilia. E poi ce l’ho anche con il Pdl e soprattutto con Berlusconi che è diventato lo “sciacquino” di Maroni. Pur di garantirsi la sua poltrona, il cavaliere ha fatto un accordo assurdo con il carroccio: gli ha regalato la candidatura alla presidenza della Regione Lombardia, gli ha assicurato che il grosso delle entrate fiscali resterà al Nord e gli ha promesso che non sarà lui il candidato premier per il centro destra alle Politiche di febbraio. Un grande sacrificio e un grande impegno in questa campagna elettorale per rimettere assieme il centro destra. Cosa che – ha tuonato Cimino – Berlusconi non ha fatto in occasione delle Regionali in Sicilia, regalando di fatto la guida di Palazzo d’Orleans a Crocetta. Tutte queste sono riflessioni che la dicono lunga sulla sudditanza del Pdl rispetto alla Lega, pronta sempre a combattere contro la nostra terra”
Michele Cimino ha poi messo subito in chiaro un concetto. “Ormai centro destra e centro sinistra sono valori relativi, il valore assoluto è il territorio. E noi siamo per il territorio e con chi sposa questo nostro progetto. Con Bersani e con il centro sinistra abbiamo firmato un contratto per concretizzare le nostre iniziative a favore della Sicilia”.
Infine una stoccata nei confronti di chi, come il coordinatore provinciale degli arancioni di Agrigento, Mario Baldacchino, è rimasto fedele a Miccichè. “C’è chi ha bisogno di vedere prima di credere” – ha tagliato corto Cimino.
2 commenti
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Non credo che una persona dopo aver fortemente contribuito a rovinare la sicilia ed in modo particolare la provincia di agrigento possa avere ancora credibilita tanto è vero che a seguirlo sono stati oltre i soliti cugini attori delle nomine di sottogoverno quattro gatti ed in modo particolare chi ha ricevuto promesse del tipo la tua vita cambiera da cosi a cosi girando verso l’alto il palmo della mano.