DOPO QUASI 9 MESI DI ATTESA, COSTELLATI DA SCIOPERI, PROTESTE, SITIN, SCIOPERI DELLA FAME, RIUNIONI-FIUME, PROMESSE GOVERNATIVE DISATTESE, TENSIONE E DISORDINI, SI SBLOCCA LA VERTENZA DEI 1750 OPERATORI EX SPORTELLI MULTIFUZIONALI. L’AUGURIO DELLA REDAZIONE.
Finalmente una buona notizia. Al via il piano della Garanzia giovani in Sicilia.
Da lunedì 12 gennaio prossimo, 1805 operatori, esperti nelle politiche attive del lavoro, inizieranno a lavorare presso il Ciapi di Priolo.
Nei giorni scorsi gli interessati hanno sottoscritto il contratto di lavoro che li legherà all’ente di formazione della Regione siciliana per almeno tre mesi. Il contratto è rinnovabile in linea con la prosecuzione delle azioni previste dal piano della Garanzia Giovani Sicilia e del relativo finanziamento pubblico.
Interessanti i numeri del lungo percorso che ha costretto gli ex sportellisti ad attendere quasi nove mesi, dal lontano 22 aprile 2014, epoca di scadenza del progetto ‘Spartacus’, per riprendere a lavorare. Interessanti perché nel caos che ha fatto perdere quasi nove mesi alla Sicilia, rimasta orfana delle politiche attive del lavoro e delle misure della Youth Guarantee dirette ai giovani siciliani, il Governo regionale è saltato su tutte le cronache per l’incapacità di dare attuazione allo strategico piano di interventi per agevolare l’occupazione di una parte considerevole dei circa 400 mila ‘Neet’ siciliani (giovani che non lavorano, non studiano e non cercano lavoro) e di utilizzare la platea dei 1750 operatori esperti nelle politiche attive del lavoro, rimasti al palo dopo la conclusione del citato progetto ‘Spartacus’.
Il bando del 25 luglio 2014 è stato diretto a 2060 esperti nelle politiche attive del lavoro. Le istante presentate sono state 2293 ed gli idonei usciti fuori dalla valutazione delle prove da parte delle commissioni esaminatrici sono stati 1854. Per 49 dei partecipanti è arrivata però l’esclusione in quanto collocati fuori dal range dei posti messi a concorso.
Si tratta nello specifico della graduatoria degli ‘operatori amministrativi’ che ha registrato 370 idonei per 365 posti utili. In 5 sono fuori, quindi. Dovrebbe trattarsi, da quanto abbiamo appreso, di lavoratori che si sarebbero spostati dalla filiera degli Interventi formativi in quella dei Servizi e che non sarebbero in possesso del requisito dell’iscrizione all’Albo regionale degli operatori della formazione professionale.
Inoltre, nella graduatoria dei ‘responsabili di processo’ i cui posti messi a bando sono stati 35, si sono registrati 79 idonei. Per cui, in 44 ad oggi sono fuori.
Al contrario, per la figura dell’orientatore gli idonei sono stati 1159 su 1382 posti messi a bando.
Adesso che in 1805 sono stati avviati, avendo ricevuto anche la lettera d’incarico, dopo aver sottoscritto, come già riferito, il contratto li lavoro, si apre un’altra partita.
Pare che, in 488, o giù di lì, avrebbero presentato l’integrazione documentale per dimostrare di essere in regola con i requisiti previsti dall’Avviso pubblico e sperare di essere contrattualizzati.
Questa volta però, dalle indiscrezioni raccolte, sembra proprio che le procedure del Ciapi si siano svolte in maniera corretta e trasparente. E comunque, il tutto sarebbe al vaglio della Guardia di Finanza che, nel frattempo, avrebbe già avviato specifici controlli.
Restano, comunque, alcuni dubbi che meriterebbero chiarezza.
Il primo, secondo le citate indiscrezioni, si riferisce allo ‘strano caso’ di ex dipendenti in pensione del Ciapi che avrebbero partecipato al Bando ai quali aggiungersi coloro che hanno presentato l’istanza pur non essendo iscritti all’Albo regionale degli operatori della Formazione professionale e vantando un contratto di assunzione successivo al 2008.
Il secondo riguarda un numero specifico e ben individuato di soggetti da selezionale e avviare al lavoro, attraverso il bando pubblico, individuato dall’amministrazione regionale e dal Ciapi. I posti messi a concorso sono stati , difatti, 2060 ma a lavorare andranno solamente in 1805. Il numero è sufficiente per garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati dallo stesso bando? I 255 posti vacanti possono essere utilizzati a scorrimento e nel rispetto dei requisiti da coloro che sono rimasti fuori?
Domande e dubbi che meriterebbero, come dicevamo, una risposta allo scopo, quanto meno, di sgombrare ogni possibili dubbio nei confronti di coloro che oggi non hanno potuto sottoscrivere alcun contratto e magari sono pure in possesso dei titolo a suo tempo richiesti.
Il terzo è legato alle sedi di lavoro. È noto che il Ciapi non è in possesso di una rete di uffici dove collocare sul territorio siciliano gli operatori esperti. I 65 Centri per l’impiego della Sicilia sono insufficienti per una capillarizzazione del servizio. Una situazione anomala che in circa 9 mesi non si è riuscito a risolvere. Non si capisce se l’amministrazione regionale attiverà i recapiti presso i Comuni siciliani (Youth Corner). Su questa partita si registra la disponibilità fornita dalle associazioni degli enti formativi, pronte a mettere a disposizione le proprie sedi.
In ossequio alle disposizioni impartite dal dipartimento al Lavoro e dalle intese verbalizzate l’11/12/2014 presso il Centro per l’impiego di Catania, l’Anfop, per esempio, ha trasmesso una nota al Ciapi per manifestare la disponibilità ad accogliere ed ospitare parte del personale del programma Garanzia Giovani, presso le sedi diversi enti associati. Tra l’altro, Anfop è una delle organizzazioni datoriali componente del tavolo trilaterale presso l’assessorato regionale al Lavoro e firmataria del citato verbale di accordo.
L’associazione datoriale, inoltre, sottolinea attraverso la nota che: “al fine di agevolare ogni iniziativa utile a salvaguardare i livelli occupazionali degli operatori e garantire i Servizi propri del progetto della Youth Guarantee, la nostra organizzazione per tramite dei propri enti associati, metterà a disposizione il proprio supporto tecnico, logistico ed anche amministrativo”.
Anche in questo caso sarebbe opportuno chiarire gli eventuali contenuti del rapporto che dovrebbe legare gli enti formativi al Ciapi, i criteri per la scelta degli enti e delle sedi dislocate sul territorio e le modalità di utilizzo di strumenti, forniture ed ulteriori risorse umane.
La verità è che sono trascorsi quasi nove mesi e molte domande restano ancora senza risposta, soprattutto per l’aspetto organizzativo del servizio in Sicilia. Dall’avvento del Governo guidato dal presidente Rosario Crocetta, sono cambiati tre assessori al Lavoro ma l’inadeguatezza resta una sconcertante costante nell’era crocettiana. Il solito caos che, tra il ridicolo e grottesco, relega la Sicilia fanalino di coda nella Penisola per l’assenza di una strutturazione dei Servizi per il Lavoro.
Agli operatori ex sportelli multifunzionali che il 12 gennaio prossimo torneranno a lavorare va l’augurio della nostra redazione e l’auspicio che il progetto possa proseguire ben oltre i tre mesi e contribuire alla stabilità lavorativa di tutta la filiera.
Sicilia ON Press. Tutti i diritti riservati. Testata giornalistica registrata al Tribunale di Agrigento al n. 314 del 10/01/2013. Direttore: Franco Pullara. Società editrice: SE.CO.FORM. S.R.L.
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Garanzia Giovani Sicilia: Dal 12 gennaio si parte. In 1805 al lavoro almeno per tre mesi
By vedisotto6 Minuti di lettura
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