di Alice Maggiore
Faccio parte dei 500 idonei, vincitori di concorso, non convocati alla firma dei contratti per lo svolgimento delle attività relative al programma Garanzia Giovani. In considerazione del caos che sta circolando sul web e sulla stampa ritengo mio dovere spiegare a chi non era presente cosa sia realmente accaduto ieri al CIAPI DI PRIOLO.
Prima di procedere al racconto degli eventi della giornata di ieri, 08/01/2015, trovo opportuno ripercorrere le tappe che hanno portato alla nostra illegittima esclusione dalla convocazione.
Il bando al quale abbiamo partecipato era una selezione pubblica per titoli ed esami per l’assunzione del personale da impiegare per l’attuazione delle misure offerte dalla c.d. Garanzia Giovani suddivisi per aree funzionali.
Il bando viene pubblicato il 25 luglio
I requisiti di ammissione recitano:
ART 2 comma j “possedere i requisiti professionali maturati e documentati nell’ambito di progetti di politiche attive del lavoro finanziati con risorse regionali, statali e comunitarie dall’Amministrazione regionale siciliana”
ART 2 comma l “avere maturato esperienza per un periodo non inferiore a due anni in materia di erogazione di politiche attive del lavoro”
Il 16 ottobre si procede allo svolgimento degli esami così come previsto dal bando. Il 24 novembre viene pubblicata una prima graduatoria con posizione e punteggio attribuito sulla base dei titoli dichiarati e degli esami. Il 15 dicembre il CIAPI pubblica un comunicato attraverso il quale invita i candidati idonei a far pervenire allo stesso tutti i documenti comprovanti quanto dichiarato in sede di autocertificazione. Il 24/12/2014 viene finalmente pubblicata la graduatoria definitiva corredata dai punteggi relativi ad ogni posizione. Tutti quelli idonei e utilmente collocati nella graduatoria si aspettano di venire convocati per la sottoscrizione dei contratti e invece la sera del 7 gennaio alle ore 8:30 arriva il colpo di scena. Il CIAPI di PRIOLO, invece di convocare singolarmente gli aventi diritto pubblica nel sito un elenco di chi si doveva recare il giorno successivo a firmare il contratto.
Chi, come me, non si è visto tra l’elenco dei convocati si è comunque recato da tutte le province della Sicilia, fino al CIAPI di PRIOLO per ricevere delucidazioni e chiarimenti.
La dott.ssa Rallo, dopo una lunga attesa, ha riunito un gruppo di noi dicendo i motivi di esclusione dalle convocazioni e così abbiamo appreso che i nostri titoli non erano più validi a dimostrare l’esperienza richiesta nelle POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO.
Dopo averci spostato da una sala all’altra come pecore di un gregge, tra mensa, aula magna e segreteria, il dott. VACANTI, collaboratore della dott.ssa Rallo, ha specificato per ognuno di noi i motivi dell’esclusione dalle convocazioni. Quasi la maggioranza di noi ha così scoperto di non possedere più l’esperienza richiesta nelle PAL (POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO). Il dott. Vacanti ci ha fornito un prestampato per chiedere il riesame del proprio fascicolo e della propria posizione da parte della commissione esaminatrice che a quanto detto si riunirà martedì prossimo.
Ma come è possibile che la commissione dopo avere esaminato i titoli di tutti noi e avere stilato una graduatoria con relativo punteggio per ognuno di noi abbia poi un secondo momento (quando?) modificato la sua decisione senza renderla pubblica.
A questo punto la domanda sorge spontanea: cosa sono le PAL?
Quando ci si interroga su qualcosa si fa riferimento ad una normativa e ad una legislazione ben precisa, non alla libera interpretazione di un qualunque singolo cittadino fosse anche un rappresentante sindacale o il direttore di un Ente.
La Legge 21 dicembre 1978. 845 relativa a : Legge 21 dicembre 1978, n. 845
“Legge-quadro in materia di formazione professionale” recita all’art 1:
1. (Finalità della formazione professionale). – La Repubblica promuove la formazione e l’elevazione professionale in attuazione degli articoli 3, 4, 35 e 38 della Costituzione, al fine di rendere effettivo il diritto al lavoro ed alla sua libera scelta e di favorire la crescita della personalità dei lavoratori attraverso la crescita della personalità dei lavoratori attraverso l’acquisizione di una cultura professionale.
La formazione professionale, strumento della politica attiva del lavoro, si svolge nel quadro degli obiettivi della programmazione economica e tende a favorire l’occupazione, la produzione e l’evoluzione dell’organizzazione del lavoro in armonia con il progresso scientifico e tecnologico.
La citata legge fa per altro parte dell’impianto del Bando di garanzia giovani essendo inserita a pieno titolo in premessa al bando stesso e non capisco un ente promotore di un bando ignori le norme inserite all’interno dello stesso.
Il MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI definisce le PAL come “tutte le iniziative messe in campo dalle istituzioni, nazionali e locali, per promuovere l’occupazione e l’inserimento lavorativo”. Il ministero prosegue esplicitando la dicotomia tra politiche passive e politiche attive
Le prime, ossia le politiche passive del lavoro, puntano a contrastare la disoccupazione e i disagi ad essa connessi predisponendo misure di supporto come il sostegno al reddito.
Le politiche attive del lavoro si articolano, invece, lungo le quattro direttrici indicate prima nell’Agenda di Lisbona e poi nella Strategia Europea per l’Occupazione (SEO) :
1. Occupabilità: migliorare le capacità di un individuo di inserirsi nel mercato del lavoro
2. Adattabilità: aggiornare le conoscenze individuali per renderle compatibili con le esigenze del mercato
3. Imprenditorialità: sviluppare qualità e spirito imprenditoriali per avviare un’azienda e contribuire all’autoimpiego
4. Pari opportunità: favorire politiche di uguaglianza per aumentare i tassi di occupazione femminile.
Gli strumenti per realizzare questi obiettivi sono: la formazione, la riqualificazione, gli strumenti di orientamento, l’alternanza scuola lavoro, i tirocini e le work experiences.
Questa è l’unica normativa ufficiale e vigente.
Chiunque sostenga che interventi formativi quali per esempio l’Avviso 20, “Percorsi formativi per il rafforzamento dell’occupabilità della forza lavoro siciliana” a valere sui fondi del Programma operativo obiettivo convergenza 2007-2013 del FSE – asse OCCUPABILITA’ , non fa parte delle c.d. PAL dice il falso o per cattiva informazione o per cattiva fede.Tutto il resto è frutto di giochi politici, di interessi sindacali, di pasticci creati o dall’incompetenza e dall’ignoranza delle norma o dalla cattiva fede, non esiste una terza possibilità.
Mi dispiace per i miei colleghi della formazione che non hanno partecipato al bando rimanendo incastrati in giochi politici a noi estranei. Mi dispiace per chi dei sindacati si è esposto affermando cose adesso poco giustificabili. Mi dispiace per chi ha gia firmato il contratto e si troverà con un bando bloccato dalla Procura qualora non vengano riportati i criteri della legalità all’interno di un concorso pubblico.
Mi dispiace per tutti ma io, e chi come me è tra i non convocati, non possiamo permettere che avendo vinto un concorso a seguito di una valutazione sui nostri titoli effettuata da una commissione esaminatrice che li ha ritenuti validi, a norma di legge, ci troviamo immotivatamente e illegittimamente fuori da un posto di lavoro che ci spetta.
Ci riserviamo di intraprendere tutte le azioni legali a nostra tutela qualora la commissione non convalidi la posizione in graduatoria che ci era stata assegnata e che ci spetta secondo la normativa vigente.